L’Azione Cattolica della Diocesi di Alife-Caiazzo si riattiva e riprende il cammino associativo dopo la lunga pausa imposta dall’epidemia da Covid19.
“Riattiviamoci – Servire e dare la propria vita” il tema dell’incontro che sabato scorso ha riunito a Piedimonte Matese, presso l’oratorio San Domenico Savio (parrocchia di Santa Maria Maggiore) i membri del Consiglio diocesano e dei Consigli parrocchiali.
Programmare la necessaria e urgente ripartenza delle attività con uno stile particolare, così come tutta l’Azione Cattolica in Italia ha scelto di fare: è il verbo servire che accompagnerà ogni programma, ogni scelta, ma soprattutto lo stile dei laici di AC.
“Il nostro esserci e servire nelle parrocchie è un dono” per chi lo fa ancor prima per chi riceve vicinanza, le parole del presidente diocesano Cinzia Brandi in apertura dell’incontro.
“Stare nelle parrocchie è rispondere alla chiamata del Signore”, ha proseguito, sottolineando la comune vocazione regale, di Cristo e di ciascun battezzato, che si è incarnata duemila anni fa nell’esperienza del Figlio venuto per servire e dare la vita e che chiama chi crede in Lui a chinarsi sulle esigenze dei fratelli per essere immagine della Chiesa secondo il Vangelo: comunità di fratelli nella preghiera e nel sostegno, nel compiere la giustizia, nel dare compimento alla verità, nell’essere testimoni di legalità, nel vivere la carità…
Un impegno non senza delusioni, non senza sofferenza, quella del discepolo che decide di essere come il Maestro, come ha sottolineato l’assistente spirituale don Pasquale Rubino nella preghiera iniziale, ma che “oggi più che mai ci interroga e ci chiede di non rimandare l’impegno” rispetto ad un tempo recente che ha rarefatto i legami, che ci impone distanze e meno esperienze di comunione…
Buona la risposta delle Associazioni parrocchiali tutte presenti all’incontro diocesano (sono 14 le Associazioni nei 24 comuni della Diocesi), ciascuna portando l’esperienza dei mesi passati, le difficoltà causate dal Covid nei gruppi e i dubbi o qualche difficoltà sulle modalità di ripartenza.
Anche di sicurezza e misure anticontagio si è parlato tenendo conto le Linee guida che la Chiesa Italiana, tramite i vescovi, ha indirizzato alle Diocesi. È stato il segretario dell’Associazione, Pietro Rossi, a fornire le indicazioni per consentire ai gruppi parrocchiali di riprendere in totale sicurezza le attività con i bambini, con i giovani e con gli adulti.
Da dove riparte l’AC di Alife-Caiazzo?
Quel verbo servire è a sua volta coniugato in altre tre azioni che l’Azione Cattolica Italiana quest’anno vuole assumenre come impegno e come stile di vita (c’è di mezzo la robustezza della spiritualità e della identità dei laici che sta a cuore all’Associazione): servire le coscienze (la formazione pilastro fondante della vita di un educatore e del piccolo gruppo degli associati…) servire i legami (darsi e dare degli appuntamenti; calendarizzare le attività; valorizzare i collegamenti tra parrocchie o in Diocesi o in ambito regionale) servire la Chiesa e il territorio (sostenere la vita fraterna e al contempo partecipare democraticamente alla vita sociale dei territori)…
È indicato anche lo stile di questo particolare tipo di servizio: passione, creatività, sinodalità; ma anche dibattito culturale e politico…; e poi la popolarità di un’Ac aperta a tutti e a tutte le fasce di età.
Le iniziative
Il Settore adulti diocesano quest’anno in via sperimentale propone in due parrocchie della Diocesi un percorso di AC dedicato esclusivamente alla fascia di giovani-adulti individuati tra le coppie di genitori che hanno accompagnato i loro figli al sacramento delle prima comunione, in continuità con i percorso formativi che nei due anni precedenti le mamme e i papà compiono in risposta alla Norme dicoesana per l’Iniziazione cristiana (cfr. Libro del Sinodo).
Il Settore giovani ha in programma (già con date in calendario) momento formativi sul tema dell’ambiente e del creato in risposta alle sollecitazioni della Chiesa Cattolica sul tema e alle iniziative che quest’anno celebrano i 5 anni di pubblicazione della Laudato Sì.
L’Azione Cattolica dei Ragazzi punterà alla formazione degli educatori parrocchiali con un ciclo di 4 incontri che vedrà in Diocesi direttamente il responsabile nazionale ACR, Luca Marcelli della diocesi di Ascoli Piceno (vocazione, psicologia e spiritualità dell’educatore sono i temi individuati).