Torna l’appuntamento con l’Obolo di San Pietro, la raccolta speciale di offerte destinate alla carità di Papa Francesco, quel gesto che attraverso l’abbraccio universale del Pontefice raggiunge i bisogni del mondo (vai al sito internet).
Quella che potrebbe apparire come una raccolta tra le tante che la Chiesa destina alle emergenze o alla continuità di progetti finalizzati alla carità, in questo caso si carica di un valore universale: le piccole donazioni dei fedeli confluiscono nella raccolta che porta il nome e il volto del Vicario di Cristo e che tramite precisi canali, ogni Papa elargisce sulla base di richieste, emergenze umanitarie e ambientali, progettualità…
La data che ricorda in modo particolare e mediaticamente questo impegno chiamando a raccolta la generosità di tutti, ricade sempre in prossimità della festa dei Santi Apostoli Pietro e Paolo; che quest’anno a causa del lockdown da Covid19 è stata posticipata al 4 ottobre, festa di San Francesco d’Assisi e particolare memoria per lo stesso Papa. Domenica infatti in tutte le chiese dove sarà celebrata la messa, le offerte dei fedeli saranno destinate all’Obolo.
Si tratta in realtà di un’iniziativa che dura tutto l’anno: è sempre possibile infatti far confluire nella cassa comune, il dono di ognuno, piccolo o grande che sia, per farne parte di progetti di ampio respiro capaci di raggiungere ogni dove, le remote perfierie di tutti i Paesi del mondo (anche le emergenze causate dal Covid19 sono state affrontate con l’Obolo. Clicca per saperne di più).
Quello dell’obolo di San Pietro, o Carità del Papa, “è un gesto antico, iniziato con la prima comunità degli apostoli – si legge sul sito dedicato – e che continua a ripetersi perché la carità è il distintivo dei discepoli di Gesù: «Da questo conosceranno tutti che siete miei discepoli, se avrete amore gli uni verso gli altri» (Gv 13, 35)» (…) L’Obolo di San Pietro, nello stesso significato delle parole, rappresenta un’offerta di piccola entità, ma con un respiro ed uno sguardo grande. È ciò che ciascun fedele sente di donare al Papa perché possa provvedere alle necessità della Chiesa intera e là dove è più in difficoltà”.
La narrazione dei Vangeli e poi degli Atti ci riporta di frequente a scene di carità: sono i miracoli o le frazioni di pane destinati agli ultimi; la solidarietà tra gli uomini e le donne che vivevano con il Maestro; la comunione fraterna che caratterizzava le prime comunià e il servizio reso ai più fragili della società…
Una dimensione di vita che non si è interrotta ma vede soltanto mutato il volto dei protagonisti: sono i credenti di oggi, proprio come Cristo e come le donne che lo seguivano e come Pietro nei confronti della povera vedova, tutti chiamati ad un amore che non trattiene per sè e diventa dono per qualcuno superando il confine della realtà più vicina e nota, meglio conosciuta e controllabile.
La Carità del Papa chiede a ciascuno di dare e di fidarsi affidando a Pietro occhi e mani che non tradiscono il Vangelo ma colgono e soccorrono.
Vescovi, sacerdoti, laici con l’impegno di essere Chiesa, nella comunione e non diversamente.
Il valore dell’informazione cattolica › Una bella tradizione che accompagna la Chiesa da sempre ma che soltanto dal Concilio Vaticano II si è accompagnata con maggiori sginificati e campagne informative. Negli ultimi anni, significativo il ruolo svolto dalla Stampa cattolica che nel 2005, su iniziativa della Segreteria di Stato vaticana, assumeva l’impegno di parlare, narrare, promuovere il valore dell’Obolo di San Pietro mettendo liberamente a disposizione spazi e colonne…
“Ora, anche grazie alla vostra collaborazione, l’Obolo di San
Pietro è una realtà ben conosciuta anche all’opinione pubblica, in particolare quella dei fedeli” così Mons. Tullio Poli, responsabile dell’Ufficio per l’Obolo di San Pietro all’Assembela nazionale elettiva delle testate cattoliche nel novembre 2019, spiegando l’importante opera di mediazione tra la Chiesa e i fedeli, compiuta dalla stampa.
i progetti › Sul sito dell’Obolo di San Pietro è possibile risalire ai progetti realizzati con la Carità del Papa. Segnaliamo l’ultimo in ordine di pubblicazione: la realizzazione della prima “farmacia di strada” della Capitale, nel quartiere di Trastevere (clicca).