Tanti, nella Chiesa, i casi di abusi sui minori e sugli adulti fragili…
Tanti i passi avanti compiuti dalla Chiesa per risanare, recuperare la fiducia e la credibilità che alcuni suoi rappresentanti hanno tradito…
Tanti i processi avviati e le soluzioni in campo al fine di tutelare le vittime ma anche i sacerdoti, gli educatori, i catechisti impegnati costantemente nella formazione di bambini e giovani…
Le novità
Regole chiare e trasparenza di vita: potremmo riassumere così il cammino che ha avviato la Chiesa italiana costituendo nel 2018 il Servizio Nazionale per la Tutela dei Minori che “offre alla Conferenza Episcopale Italiana, alle Chiese particolari, agli Istituti di Vita Consacrata e alle Società di Vita Apostolica, alle associazioni e alle altre realtà ecclesiali un supporto per quanto attiene alla tutela dei minori e degli adulti vulnerabili” (dal Regolamento) e che oggi ci consegna due importanti documenti: Le ferite degli abusi (scarica) e Buone prassi di prevenzione e tutela dei minori in parrocchia (scarica). A monte di quanto pubblicato vi è una più ampia riflessione che vede la Chiesa ormai costantemente al lavoro in stretta sinergia con le istituzioni preposte alla tutela dei minori e degli adulti fragili.
Alla radice di questi risultati la riflessione e gli impulsi che Papa Francesco (su un terreno che preparava coraggiosamente già il predecessore Bendetto XVI) ha dato attraverso due importanti documenti: la Lettera apostolica in forma di Motu Proprio, Come una Madre amorevole, (2016 ) e l’altro Motu Proprio Vos estis lux mundi, (2019).
Nella Diocesi di Alife-Caiazzo
Tra le novità e le azioni da mettere in campo in ogni Diocesi – quella di Alife-Caiazzo sta già lavorando – la realizzazione di uno sportello d’ascolto per la tutela dei minori i quali, anche in maniera retroattiva, possono segnalare abusi subiti in passato o in essere. Il servizio avrà un referente unico diocesano nella persona del dr. Davide Cinotti, psicoterapeuta e Direttore del Centro Diocesano per la Famiglia “Mons. Angelo Campagna”.
Già nel luglio 2019 sono iniziati una serie di incontri formativi che hanno riunito a Pompei le Diocesi della Campania con il coordinatore regionale del Servizio, Don Gennaro Pagano (sacerdote e psicoterapeuta) e con il Responsabile Regionale SER Mons. Domenico Battaglia, Vescovo di Cerreto-Telese-Sant’Agata dei Goti: dal lavoro sinergico di tutti sono emersi quei contenuti oggi confluiti nel più ampio progetto nazionale delle Linee Guida per la tutela dei minori nelle parrocchie.
Il lockdown causato dall’epidemia di Covid19 ha rallentato l’avvio delle procedure ma da qualche giorno il Servizio e la riflessione sono ripartiti…
Nella Diocesi di Alife-Caiazzo, su iniziativa del dr. Cinotti, in accordo con il Vescovo Mons. Orazio Francesco Piazza Amministratore apostolico, presto partiranno una serie di incontri riservati ai parroci e a quelle figure educative che operano all’interno delle realtà pastorali a contatto con i minori e i giovani. Verranno illustrate le disposizioni nazionali e quanto ulteriormente decideranno i Vescovi della Campania, ponendo all’attenzione di tutti la correttezza da assumere nelle relazioni con i giovani e giovanissimi, lo stile comunicativo da usare con essi evitando ogni forma di ambiguità di linguaggio e comportamento, oltre che stabilire – negli spazi riservati alla formazione (oratori, ambienti per la catechesti) una organizzazione precisa nella gerarchia delle responsabilità.
Secondo quanto stabilito, la Diocesi avrà un unico referente esperto al fine di garantire la maggiore riservatezza del caso segnalato; mentre è del Vescovo la responsabilità legale di questo servizio. Sono le uniche due figure a cui è chiesto di ricevere la segnalazione, di accompagnare la presunta vittima presso le sedi competenti perché siano avviate le indagini da parte delle autorità giudiziarie preposte.
Si concretizza quell’azione della Chiesa orientata a risanare le ferite causate da molti scandali, ma anche a prevenire eventuali fenomeni di abusi… secondo quel processo di profonda revisione e riflessione partita nella Chiesa con Papa Benedetto XVI (vedi Norme sostanziali circa i delitti più gravi riservati alla competenza esclusiva della Congregazione per la dottrina della fede, 21 Maggio 2010). Resta ampio tuttavia lo spettro della riflessione se si considera la volontà di vagliare anche le situazioni di abusi mentali e fisici nei confronti di adulti fragili e anziani.
Non è in corso una caccia alle streghe, nè è il tempo di applicare strumenti punitivi ciechi e rigidi nei confronti di sacerdoti, diaconi, seminaristi, catechisti, ma siamo di fronte alla ufficializzazione di un processo che vede crescere e mutare la Chiesa Cattolica che vuole proteggere, educare, orientare, tutelare la dignità dell’uomo.
E Allo stesso tempo si vuole aiutare i tanti operatori pastorali diocesani – già attenti alle informative su privacy e tutela dei minori secondo le Leggi dello Stato, oltre che formati secondo precisi percorsi pedagogici e metodologici atti alla cura dei più piccoli – a vivere serenamente il loro impegno nelle attività ludiche e formative.