Comunicato – Sarà il libro dello storico tedesco e vicedirettore dell’Istituto Storico Germanico di Roma Lutz Klinkhammer ad aprire, oggi pomeriggio, la fase finale del premio nazionale di storia “Monte Carmignano per l’Europa”, alla sua prima edizione, che vivrà il suo momento clou domani pomeriggio quando si terrà, a Caiazzo, la premiazione finale con autorità ed ospiti illustri.
“Italia e Germania dopo la caduta del Muro” – Politica. Cultura, Economia, è il titolo del saggio scritto dall’autore tedesco Klinkhammer che, questo pomeriggio, con inizio alle ore 17, nell’auditorium dell’ex chiesa dell’Annunziata, nel cuore del centro storico caiatino, incontrerà pubblico, giornalisti e istituzioni locali per raccontare il suo libro e discutere delle conseguenze di uno degli avvenimenti simbolo della storia del diciannovesimo secolo.
Ospite dell’Associazione Monte Carmignano per l’Europa, che ha inteso promuovere il concorso letterario in occasione del 77esimo anniversario dell’eccidio di Monte Carmignano, quando 22 civili caiatini, tra cui donne e bambini, furono barbaramente trucidati dall’esercito nazista, Klinkhammer sarà accolto dal presidente dell’associazione, Tommaso Sgueglia, e dal sindaco Stefano Giaquinto che porterà il saluto istituzionale dell’Amministrazione comunale, con gli interventi moderati dal giornalista Enzo Perretta che intervisterà l’autore del libro.
Docente di storia moderna e contemporanea presso l’Università di Magonza e vicedirettore dell’Istituto Storico Germanico di Roma, dove è referente per la storia contemporanea, Klinkhammer è stato, nel 1994, perito storico del tribunale d’appello di Coblenza al processo contro W. Lehnigk-Emden per l’eccidio di civili italiani a Caiazzo. Successivamente, è stato consulente della “Commissione parlamentare bicamerale di Inchiesta sulle cause dell’occultamento di fascicoli relativi a crimini nazifascisti” (2004–2006) e della “Commissione per il recupero del patrimonio bibliografico della Comunità ebraica di Roma, razziato nel 1943” (2005–2007). Membro della Commissione storica italo-tedesca insediata dai Ministri degli Affari Esteri della Repubblica Italiana e della Repubblica Federale di Germania dal 2009 al 2012.
Segnalo che il “prete di guerra” era don Pasquale Cervo (perché omettere il cognome?), e non fu “tra le vittime dei fucili a Monte Carmignano”. Detto così, chi non sa lo cataloga tra i Caduti. Il sacerdote, che all’epoca era parroco della Cattedrale di Caiazzo, appreso del massacro, si recò a benedire le martoriate salme, come riportato a pagina 8 del mio opuscoletto “Due vite, due testimonianze”. Tanto dovrebbe bastare a smentire il disinteresse che s’è voluto attribuire al Clero caiatino (con Il Vescovo Di Girolamo in testa) verso i morti del tragico evento.
Caro prof. Aldi Cervo, è sempre un piacere ritrovarla sui “fatti” di Caiazzo di cui ha sempre testimoniato attraverso la figura di don Pasquale Cervo, suo zio…
Immagino che il suo commento si riferisca ai contenuti del libro in oggetto, o forse ad un intervento che si è tenuto in occasioen della cerimonia dello scorso week end.
Sarà nostra premura segnalare le sue considerazioni agli organizzatori.
Buona giornata. Grazia Biasi