Annamaria Gregorio – Tessitori di fraternità è il tema scelto per la prossima Giornata missionaria mondiale che la Chiesa celebra il 18 ottobre. Parole che richiamano quel lavoro di trama e di ordito, a cui tutti siamo chiamati, per intrecciare i fili della nostra vita con la vita degli altri. Il sottotitolo “Eccomi, manda me, (Is 6,8), è ispirato al Messaggio che Papa Francesco consegna ai credenti proprio in vista di questo appuntamento.
Parole di impronta vocazionale, ispirate al profeta Isaia: “Chi manderò?”, chiede Dio. Infatti “Eccomi, manda me” vuole essere la risposta di tutti coloro che hanno preso coscienza del loro essere “battezzati e inviati”, così come recitava il tema dello scorso anno, e che ci ha fatto riscoprire l’universalità della vocazione missionaria che è portare a tutti l’esperienza dell’amore di Dio per l’umanità.
E “tessitori di fraternità”, in quel minuzioso lavoro di fili intrecciati ci riporta al tempo di pandemia in cui abbiamo già avuto modo di riscoprire l’importanza delle relazioni e quindi della fraternità. Esperti in questo sono i 600 missionari che, nei cinque continenti, vivono ogni giorno la fraternità cristiana in mezzo a popoli e culture estremamente lontane e differenti, ma capaci di incontro e di comunione. «… Siamo invitati a riscoprire che abbiamo bisogno delle relazioni sociali, e anche della relazione comunitaria con Dio. Lungi dall’aumentare la diffidenza e l’indifferenza, questa condizione dovrebbe renderci più attenti al nostro modo di relazionarci con gli altri» (Francesco, Messaggio per la Giornata Missionaria Mondiale 2020).
Anche il manifesto di questa Giornata, scelto dalla Fondazione Missio, parla di “fraternità” che nasce dall’Eucaristia. È un’immagine etnica, tratta dai Murales di San Salvador : Mons. Oscar Arnulfo Romero (a sinistra), di cui ricorre il 40° dalla morte, è raffigurato con padre Rutilio Grande, martire gesuita, che verrà beatificato a breve e che ha incoraggiato Mons. Romero, trasformandolo in un eroico pastore e difensore dei più deboli e più poveri. In basso, i segni della fraternità nella fede: pane, calice, Bibbia e croce, insieme ai frutti della terra che rappresentano i simboli della fraternità e solidarietà fra le genti.
APPUNTAMENTI. L’Ottobre missionario della Diocesi di Alife-Caiazzo
La Chiesa nelle quattro settimane di ottobre compie un cammino a tappe, ciascuna ispirata ad una parola-chiave. Quest’anno la Fondazione Missio, che cura la Giornata e la sua preparazione ha proposto attività, meditazione e preghiere sui temi: eletti, partecipi, solidali e fraterni.
Sulla proposta “mondiale” si è inserito il percorso della Diocesi di Alife-Caiazzo con appuntamenti già svolti e altri in programma (tenendo conto della normativa vigente in materia di prevenzione Covid19 tutte le attività sono programmate nelle chiese parrocchiali dove i posti a sedere sono già predisposti).
La Celebrazione di apertura dell’Ottobre missionario si è tenuta a Raviscanina nella parrocchia di Santa Croce.
Il secondo appuntamento, in tutte le chiese, sarà quello domenica 18 ottobre, Giornata Missionaria Mondiale: oltre alla preghiera universale a sostegno delle Missioni nel mondo, tutte le offerte raccolte dalla generosità dei fedeli, attraverso la Diocesi saranno inviate alle Pontifice Opere Missionarie per i progetti di aiuto in corso e da realizzarsi.
A seguire altri tre impegni: Giovedì 22 ottobre alle 19.00, presso il monastero delle Adoratrici di Madonna di Guadalupe e San Benedetto a Piedimonte Matese, ritorna l’Adorazione Missionaria per i consacrati “Eccomi, manda me”, insieme a tutte le religiose e i religiosi della Diocesi; Sabato 24 ottobre, alle 19.30, ospiti della parrocchia San Nicola di Bari di Pratella, ci sarà laVeglia di preghiera missionaria “Tessitori di fraternità”, animata dalla Corale S. Nicola di Bari, aperta a quanti vorranno partecipare, compatibilmente con i posti disponibili.
Il 31 ottobre alle 18.00, si ritornerà nella parrocchia S. Croce di Raviscanina, con la “Festa dei Santi”, per la celebrazione di chiusura dell’Ottobre Missionario.
(Foto Maria Grazia Nassa)
BREVE STORIA DELLA MISSIONE Missio ad gentes Da missum, participio passato del verbo latino mittere, mandare, inviare, alle genti, per annunciare il Vangelo in tutto il mondo. Nella storia, gli originari soggetti della missione sono stati i primi cristiani, in cammino con gli apostoli o in diaspora dalle persecuzioni. Nel 1622, con la nascita della Congregazione per l’evangelizzazione dei popoli, cd. Propaganda Fide, la missione viene “centralizzata” e i missionari diventano “inviati apostolici”. Dal XVII secolo si aggiungono anche le donne missionarie; dal XVIII/XIX secolo nascono gli Istituti specifici. Alle Chiese locali resta il compito di “cooperare”, sostenendo con la preghiera e le “offerte” l’azione apostolica degli inviati. Nel 1926, Propaganda Fide propone a papa Pio XI di indire una giornata annuale in favore dell’attività missionaria della Chiesa universale. La richiesta, accolta con favore, dà vita alla prima “Giornata Missionaria Mondiale per la propagazione della fede”, stabilendo che ciò avvenga ogni penultima domenica di ottobre, tradizionalmente riconosciuto come mese missionario. In questo giorno i fedeli di tutti i continenti sono chiamati ad aprire il loro cuore alle esigenze spirituali della missione e ad impegnarsi con gesti concreti di solidarietà a sostegno di tutte le giovani Chiese. Con le offerte della Giornata, si sostengono progetti per consolidare la Chiesa, mediante l’aiuto ai catechisti, ai seminari con la formazione del clero locale, e all’assistenza socio-sanitaria dell’infanzia. Nel 1957 Papa Pio XII, con l’enciclica Fidei donum, chiama i Vescovi a mandare loro presbiteri in aiuto alle giovani Chiese dell’Africa; e solo con il decreto Ad Gentes, firmato il 7 dicembre 1965, in chiusura del Concilio Vaticano II, si inizia ad interpretare la missione non come un’ attività della Chiesa, ma come la sua stessa essenza. Da qui deriva quella comunione e cooperazione delle Chiese, che oggi è così necessaria per svolgere il compito di evangelizzazione” (A.G., 38). L’Ottobre Missionario dà, così, inizio all’anno pastorale, con l’impegno a portare a tutti gli uomini l’esperienza dell’amore di Dio per tutta l’umanità: «Dio rivela che il suo amore è per ognuno e per tutti »(cfr Gv 19,26-27)