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Caiazzo / Festa di Santo Stefano Menecillo. “Non trasformiamo i nostri santi in idoli, ma sul loro esempio costruiamo il Regno di Dio”

Nell'omelia del parroco, richiamando il Vangelo e la vita di Santo Stefano, appello alla corresponsabilità, ad un impegno comune nella vita d ifede e nei contesti civici

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La preghiera di don Antoino Di Lorenzo e del sindaco Stefano Giaquinto all’altare di Santo Stefano (Basilica Concattedrale)

A Caiazzo ieri sera la comunità si è ritrovata per la Santa Messa in occasione della festa di Santo Stefano Menicillo, patrono della Città e della Diocesi di Alife-Caiazzo.
Le misure restrittive, tese a contenere questa nuova e incalzante ondata di contagi da Covid19 continuano ad imporre celebrazioni limitate a pochi fedeli secondo i posti consentiti in ogni singola chiesa.
Prudenza e responsabilità è l’invito delle autorità soprattutto in momenti come questi, dove il rischio di assembramenti, per quel naturale desiderio di festa e di unità intorno al proprio santo, possa provocare danni maggiori alla collettività.
In forma privata, prima della messa, il parroco della Parrocchia Maria SS. Assunta don Antonio Di Lorenzo nella Basilica Concattedrale ( attualemte chiusa per restauro) ha pregato insieme al sindaco Stefano Giaquinto presso l’altare che conserva le spoglie mortali del Santo Patrono. Uniti nella comune preghiera a Santo Stefano Menicillo hanno implorato salute e serenità per la Città e la Diocesi.
La messa, con la presenza dei due parroci caiatini, don Antonio Chichierchia e don Giovanni Fusco, è stata celebrata nella chiesa di San Francesco, dove prima della liturgia, è stato “consegnato” alla comunità il messaggio del Vescovo Orazio Francesco Piazza, amministratore apostolico (in basso, audio e testo).

Richiamando il vangelo di questa festa “vi mando come agnelli in mezzo ai lupi” e la missione di Santo Stefano con la gente e per la gente preparando il Regno di Dio nella città di Caiazzo, il parroco ha inviato alla corresponsabilità, ad essere comunità in cui ci si contamina di bene gli uni gli altri, in cui il fratello non è estraneo ma il prossimo da amare e da rendere partecipe del progetto che realizza in terra il Regno di Dio.
Una comunione che nella mensa eucarestica trova il suo punto di partenza e di arrivo.
“Solo con la preghiera e affiancadoci l’uno all’altro si riesce a compiere la missione affidataci nel vangelo”. No al meschino gioco dello “scarica barile” che spesso caratterizza la vita delle comunità, che derespnsabilizza facilmente dal compito di crescere ed educarsi insieme… “Santo Stefano ci insegna a essere corresponsabili nella quotidianità, nelle piccole cose, a non rimandare ad altri quello che nel mio piccolo posso fare” cercando il dialogo, il confronto e talvolta lo scontro coraggioso contro i prepotenti del tempo… (leggi l’Omelia del Parroco).

Il messaggio del Vescovo AUDIO e TESTO

Carissimi fratelli e sorelle, cittadinanza tutta,
un saluto al Primo Cittadino per tutti voi in questo momento così delicato e difficile per la vostra vita comunitaria.La responsabilità e la prudenza, che ci indica la cosa opportuna da fare nei momenti problematici, ci porta a fare una scelta che può apparire dolorosa, ma non tutto ciò che accade mantiene solo il criterio della difficoltà e della problematicità; probabilmente apre ad esperienze nuove su cui dobbiamo concentrare la sguardo.
La situazione della pandemia induce alla massima prudenza e le situazioni dei presidi ospedalieri sono arrivate al limite; ecco perché l’attenzione, la responsabilità e la prudenza  di ogni singola persona e della comunità sono l’unica strada da seguire per mantenere alto questo nostro impegno e aiutare coloro che si stanno prodigando per chi vive momenti più difficili e più amari.

Ho condiviso con il parroco e il sindaco questa scelta, che non è la rinuncia a celebrare la festa del nostro Santo Protettore. A Lui ci affidiamo e confidiamo nella Sua intercessione soprattutto in questo momento di pandemia, in attesa di poter vivere, con la riapertura della Cattedrale, la Solenne Celebrazione, non solo della riapertura della Madre delle Chiese, ma anche di poter dare quell’onore che desideriamo offrire a chi prega per noi e ci protegge in ogni momento. Ci sarà l’opportunità di poter vivere la Solennità in tutta pienezza e la possibilità di esprimere la gioia dell’intero popolo di un’intera Diocesi. In questo frangente, in cui né i sacerdoti né le persone tutte possono partecipare attivamente con la preghiera, è importante che la festa venga celebrata e che in ogni comunità diocesana si attui la preghiera con il proprio Santo Protettore.

Ecco perché il parroco porterà questo mio saluto a tutti voi e ovviamente la mia presenza spirituale non significa che la distanza sia meno impegnativa della presenza: col cuore sono lì, e con il cuore sono a pregare, ma con prudenza, come mi è stato consigliato dal Primo Cittadino, e tale da porre questo momento di distanza solo fisica. Avremo modo di ritrovarci insieme per aprire solennemente le porte della nostra Cattedrale e per poter celebrare in modo dovuto la nostra devozione per Chi intercede per noi ogni giorno. Un abbraccio a voi e la mia benedizione, perché il Signore, attraverso la preghiera di Santo Stefano Menecillo, consegni alle vostre persone, alle famiglie e a tutta la comunità serenità e salute. Un abbraccio!

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