Giovanna Corsale – In questi tempi così ansiogeni, per colpa di un virus che ha stravolto l’equilibrio di ogni vita, sapere che persone appassionate della propria terra continuano a ricevere riconoscimenti per la loro incessante capacità di farla fruttare, fa bene al cuore. Stavolta, i complimenti vanno a Antonietta Melillo, imprenditrice agricola di Alife, la quale si è aggiudicata il Premio nazionale “Dino Villani 2020”. La cipolla alifana, eccellenza gastronomica dell’Alto Casertano, ha ricevuto l’ambito riconoscimento dall’Accademia italiana della cucina, su proposta della Delegazione di Caserta, rappresentata da Antonio Malorni.
Ricordiamo che la cipolla di Alife fa parte dei presidi Slow Food dell’Alto Casertano, componente integrante del progetto “Presidio della Biodiversità dell’Alto Casertano“, tra i prodotti Prodotti agroalimentari tradizionali (Pat) della regione Campania e dal 2017 ‘marchio di Impresa‘. La cura e il lavoro tenace di Antonietta Melillo hanno fatto sì che la cipolla, frutto della campagna alifana a rischio estinzione, potesse rinascere e, grazie alle sue proprietà organolettiche, diventare l’ingrediente principale di vari piatti, ai quali conferisce un sapore inconfondibile.
La cipolla alifana è inoltre piuttosto versatile, può essere conservata nelle famose ‘nzerte, che si ottengono intrecciando le foglie essiccate di 12-20 cipolle, conservate e appese all’ombra; oppure viene lavorata per ottenere la “crema di cipolla” e la “cipolla alifana in agrodolce“, la specialità che ha garantito ad Antonietta il premio “Villani”.