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Covid19. Caritas diocesana, sospesi i servizi in sede ma ugualmente operativi per ogni ncessità

Le restrizioni imposte alla Campania in "zona rossa" impediscono alcuni servizi presso la sede della Caritas in Episcopio, ma gli operatori restano disponibili sul territorio per qualunque necessità

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La  Caritas diocesana sospende i servizi in sede, ma resta operativa.
Le decisioni del Governo italiano che collocano la Campania in zona rossa per contenere il contagi da Covid19 e la conseguente decisione della Diocesi di Alife-Caiazzo di limitare gli accessi ai servizi diocesani (in Curia), hanno reso indispensabile una rimodulazione temporanea delle attività della Caritas in sede.

Gli spazi del Centro di Ascolto e il Guardaroba (al primo piano dell’Episcopio) non sono al momento accessibili all’utenza ma l’équipe della Caritas e il direttore don Alessandro Occhibove, rimangono al lavoro, continuando a seguire e ad accompagnare i bisogni delle persone che bussano o delle tante nuove che fanno richiesta di aiuto.

L’impegno in Caritas non si rimanda: dal lockdown di primavera ad oggi, il numero delle richieste di soccorso materiale è aumentato, ma al contempo si è ristrutturata la modalità di intervento della Caritas che capillarmente sta seguendo esigenze di famiglie povere, famiglie con disabili, famiglie di stranieri.

Per consentire a tutti di non rimanere esclusi dalla rete della solidarietà in questo momento di regole più restrittive sugli spostamenti e sui contatti, la Caritas ricorda che è possibile stabilire un contatto telefonico attraverso il numero dedicato, a tutte le ore del giorno e anche tramite whatsapp al cellulare 333 5684032 ma anche attraverso l’indirizzo di posta elettronica caritas@diocesialifecaiazzo.it

L’invito è rivolto all’intero territorio, alle parrocchie, a chiunque voglia segnalare un caso personale o quello di un conoscente, di un vicino di casa, di un anziano solo: perché è la comunità la risposta a tanta povertà e solitudine.
Il soccorso reciproco è fatto di piccoli gesti o di importanti scelte come quelli di generosità a cui la Caritas ci convoca in questa settimana.

A partire da domenica scorsa, Giornata mondiale dei Poveri, in tutte le chiese parrocchiali sono stati esposti dei cesti da riempire con viveri che verranno consegnati a chi è nel bisogno: si tratta di un gesto che impegna con il cuore e con le mani a dare qualcosa di personale ad un fratello in difficoltà ma anche a ricordare a ciascuno la rarità di simili azioni…
Al segno più piccolo di un pasto donato, si affianca anche quello di un’offerta in denaro, che la Caritas diocesana sta raccogliendo attraverso il Salvadanaio solidale, anch’esso istituito la scorsa primavera per far fronte alle crescenti richieste di aiuto purtroppo non solo circoscritte ai mesi di lockdown ma cresciute sempre di più e destinate ad aumentare.

 

 

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