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Giornata internazionale per i diritti dei disabili. Stasera l’evento della Chiesa italiana con Papa Francesco

Anche questa Giornata di diritti sia per tutti noi un esame di coscienza e un cambio di rotta

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A cosa serve una giornata internazionale per i diritti….?
Forse non dovrebbero neppure esistere. Ma se esistono vuole dire che qualcosa è andato storto e quindi c’è bisogno di mobilitazioni, di menti e di voci, per riportare l’attenzione su qualcosa o qualcuno: accade per le donne, vittime di violenza; accade per la tutela dell’ambiente; accade per il diritto all’acqua; per i diritti (negati) all’infanzia; accade per i disabili…

Giacchè ci sono e qualcuno le ha pensate per riportare un ordine, allora non facciamone solo occasione di slogan o di tristi report (seppur un report ci offra la possibilità di comprendere quanto lavoro ci sia da fare). Il nostro dovere sarebbe quello di trasformare queste occasioni celebrative in un passo avanti, allora sì, e iniziare davvero a pensare che i nostri disabili non sono soltantto destinatari di cure e attenzioni, ma portatori di risorse, di valori, al pari di chiunque altro…
Invertire la rotta. Smettere di pensare secondo problemi e soluzioni da attendere…
In poche parole, da domani, sul tema “disabilità” qualcosa dovrebbe cambiare. Perchè no?

La Giornata internazionale per i diritti dei disabili che si celebra oggi ci serva come esame di coscienza (e così le altre) non per pesare quanto amore o tempo o ascolto abbiamo dedicato alla categoria “celebrata”, ma di più. Quanta e quale conoscenza abbiamo accresciuto intorno al mondo della disabilità… di quali sensibilità ci siamo fatti portavoce; a quali diritti veramente abbiamo spianato la strada ognuno secondo il proprio lavoro, i propri doni, la voce, la professionalità…; alla porta di quale famiglia abbiao bussato per un segno di presenza…
E ancor di più se credenti in Cristo: quale spazio abbiamo dato ai piccoli…?
Senza dimenticare che spesso la disabilità si associa a forme di precarie condizioni sociali familiari…
Quest’anno i conti si fanno sulla scorta della Pandemia da Covid19, dei disagi che i disabili fisici e psichici hanno affrontato durante il lockdown di primavera (in particolare le loro famiglie) rimasti senza contatti sociali, senza supporti sanitari, senza quei legami che ne salvano la dignità e la vita. Ma anche delle battaglie che le associazioni a tutela dei loro diritti (perchè purtroppo c’è ancora bisogno di qualcuno che alzi la voce per tutti loro) hanno condotto a partire dal diritto allo studio – o meglio, formazione – quando è iniziata l’avvenutra della Didattica a distanza.

Il Presidente della Repubblica Mattarella

A tal proposito è intervenuto questa mattina il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, sia nel ricordare la fatica di questi mesi ma anche per segnalare i risultati degli ultimi tempi: “l’Italia, in questi ultimi anni, ha compiuto molti passi avanti per temperare gli effetti delle disabilità e per promuovere l’autentico rispetto dei diritti delle persone che le presentano, impegnandosi ad abbattere barriere e ostacoli – fisici e anche culturali – che ne limitano le legittime aspirazioni”.
Ma, secondo il presidente, non basta. “È necessario, particolarmente in questa emergenza sanitaria, un impegno ancora maggiore per mantenere e migliorare i livelli di cura, di sostegno e di attenzione”. Auspicando “l’ascolto e il coinvolgimento, in questa preziosa attività, delle associazioni e delle organizzazioni che esprimono la voce delle persone con disabilità”, Mattarella conclude con un messaggio chiaro: “Il livello di civiltà di un popolo e di uno Stato si misura anche dalla capacità di assicurare alle persone con disabilità inclusione, pari opportunità, diritti e partecipazione a tutte le aree della vita pubblica, sociale ed economica”.

La Proposta della Chiesa Italiana per un evento internazionale

Stasera, su questi temi, alla luce del Vangelo, ne parla la Chiesa Italiana nell’iniziativa La profezia della fraternità promossa dal Servizio nazionale per la Pastorale delle persone con disabilità, a cui prenderrà parte anche Papa Francesco con un videomessagio.

“Le iniziative nascono dall’ascolto delle diocesi, delle associazioni, delle congregazioni e delle strutture, che hanno portato avanti in questo tempo una prossimità – spiega suor Donatello Responsabile del Servizio Nazionale per la pastorale delle persone con disabilità della CEI all’agenzia SIR – Ci si è resi conto che c’è tanto di bello che a volte neanche emerge. Spesso una persona con disabilità in questo tempo è vista solo come oggetto di cura e attenzione: è giusto, ma non è solo così. Può essere anche soggetto. Dai video che proporremo emergerà proprio questo. L’idea è dare loro il microfono perché possano raccontare come sono stati segno di speranza in questo tempo”.

L’evento sarà trasmesso sulla pagina facebook della Conferenza Episcopale Italiana e sul Canale Youtube, dalle 18.00 alle 20.00.
(Scarica il programma).
La prima parte dell’incontro prevede il saluto del vescovo Mons. Stefano Russo,
Segretario Generale della CEI; segue l’introduzione di Suor Veronica Donatello. Poi la meditazione sul tema  Profezia e fragilità a cura del Card. José Tolentino Calaça de Mendonça, Archivista e Bibliotecario di Santa Romana Chiesa. Segue ancora la Narrazione di questo tempo di profezia: Dal lavarsi le mani al prendersi cura; Dal distanziamento sociale alla prossimità; Dalla mascherina ai volti.

La seconda parte dell’evento prevede l’introduzione di Sr Veronica Donatello; il messaggio di Papa Francesco, la testimonianza di esperienze da diversi Paesi del mondo; e in ultimo la preghiera internazionale sul tema “Perché Tu hai cura di noi” (1Pt 5,7) e riflessione biblica della prof.ssa Rosanna Virgili, scrittrice e biblista.

Dalle parole di Papa Francesco 
“La partecipazione attiva alla catechesi delle persone con disabilità costituisce una grande ricchezza per la vita di tutta la parrocchia”
“Anche la presenza di persone con disabilità tra i catechisti, secondo le loro proprie capacità, rappresenta una risorsa per la comunità”.

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