Marianna Pece Meola – Il telefono ha iniziato ad emettere i suoi battiti alle prime luci dell’alba, un’alba tutta da immaginare in queste grigie mattine invernali!
Era l’app della Bbc news che continuava il suo din din. L’ho ignorato.
Soltanto qualche ora più tardi, ho scoperto il giubilo britannico che su tutte le reti televisive e le radio andava innescando un’Allelluja popolare.
We have the Covid 19 vaccine! La Gran Bretagna è il primo paese al mondo ad aver approvato il vaccino per il coronavirus che porta la firma della Pfizer/BioNTech, inaugurando quindi questa epocale vaccinazione di massa.
Lasciamo tutti i giudizi e le opinioni tecniche agli alti nomi della scienza.
Ci è sembrato reale e veritiero uscire ad ascoltare le reazioni di cittadini inglesi che di certo nella mattinata di ieri hanno potuto assaporare per primi la bella notizia.
“Una tempistica sconvolgente se pensiamo agli anni necessari per un vaccino, ma stavolta siamo di fronte ad un’urgenza storica. Non si tratta soltanto di salute pubblica, ma anche sociale e finanziaria”. Sono le parole di un professionista in pensione, Phil Murphy, impegnato a tempo pieno nella vita pubblica.
È molto ottimista e aggiunge: “Senza dubbio sorgeranno problemi ed ostacoli di ogni sorta nella catena della vaccinazione di massa, sia a breve che a lungo termine; ma le conseguenze mondiali di non avere affatto il vaccino sono di gran lunga più disastrose”. Pronuncia ogni parola non con l’entusiasmo del caso, ma con estrema ponderatezza.
È vero: l’umanità è di fronte ad un bivio unico nella storia, oseremmo dire la morte o la vita. Mettiamo da parte i nostri credo senza farci influenzare da quegli opinionisti e falsi profeti che affollano le tv e i social e riflettiamo: abbiamo scelta? A tutti i livelli di paralleli e meridiani non si può continuare a vivere tra un lockdown e un altro, non si può vivere cosi!
Parole di grande fiducia anche da una lavoratrice di prima linea, Mary Meredith, che addirittura esulta con i pollici alzati e sorride: “Non temo affatto gli effetti collaterali, ho moltissima fiducia negli scienziati di ogni nazione cha hanno lavorato senza sosta. E credo che nessuno possa voler mettere in pericolo l’umanità confezionando un medicinale che possa nuocere anzichè prevenire e/o guarire”.
Diciamocelo a gran voce: siamo tutti spaventati dai possibili effetti collaterali, abbiano tutti paura che qualcosa possa andare storto e che il genere umano possa ritrovarsi a pagare le conseguenze di un farmaco pensato e realizzato in un lasso di tempo troppo breve rispetto a quelli di routine. Le risposte che vengono dagli funzionari di Governo e soprattutto dagli esperti sono rincuoranti.
Il vaccino però non ci riporterà alla normalità in uno schiocco delle dita. Una mamma, maestra a tempo pieno, sottolinea: “Sono molto contenta per questo vaccine, mia nonna lo fara’ e finalmente potremo abbracciarla di nuovo dopo tanti mesi di social distancing. Ma dobbiamo continuare a rispettare i comportamenti base per prevenire questo virus”. Indossare la mascherina, disinfettarsi le mani, rispettare le distanze rimangono assolutamente le azioni necessarie per tenere a bada il mostro. Lo stesso Segretario per la Salute Matt Hankok ha dichiarato che con queste premesse si potrà cominciare a respirare aria di normalità da marzo 2021.
E allora, tra buone premesse scientifiche e serio rispetto delle regole, vogliamo essere fiduciosi: in attesa di un Natale di restrizioni, guardiamo avanti, verso una primavera di belle speranze.