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Natale in Europa. Tradizioni e iniziative nelle grandi Diocesi del vecchio continente

Il digitale è la strada e lo strumento. Le tradizioni restano ancorate nel cuore

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Omaggio alla cattedrale di Notre Dame ritratta in questa suggestiva foto del 2016

 

 

Settimane d’attesa e di preparazione al Natale: l’Avvento è cominciato e nel tempo del Covid e delle sue restrizioni, questa realtà che segna la vita dei cristiani assume anche un volto virtuale e la comunità dei credenti si sposta on line. Alle messe in streaming, che ormai sono diventate una consuetudine un po’ ovunque, alle risorse spirituali che si erano già moltiplicate on line negli anni scorsi, si sono aggiunte novità virtuali a sostituire tradizioni che il distanziamento e i numeri contingentati nelle chiese quest’anno impediscono.

Dalla Francia all’Irlanda…
Di calendari dell’Avvento – risorse che quotidianamente vengono pubblicate on line per nutrire i giorni che separano al Natale – se ne trovano ovviamente a profusione e non sono una novità. Qualche esempio: la diocesi di Parigi propone di scoprire, giorno dopo giorno un passo di “Fratelli tutti” attraverso un video di pochi secondi in cui compare una frase della nuova enciclica di Papa Francesco; la diocesi di Valenza, sempre in Francia, ogni giorno offre un video in cui appare una persona che svolge un servizio per la diocesi per “scoprire la ricchezza e la diversità della vita cattolica nella quotidianità, confinata o meno”.

I vescovi francesi propongono una app per il telefono, su cui ogni giorno arriva una “risorsa spirituale”.

Anche il sito dei vescovi irlandesi offre ogni giorno nuove proposte, a partire dalle letture della liturgia, accompagnate da un “audio-pensiero”, un brano di “Fratelli tutti”, un canto, e la condivisione attraverso i social di cose belle da segnalare con lo slogan “#SharingHope”, per creare una comunità di speranza anche nella distanza. Invece il calendario della parrocchia irlandese di Cobh è il “calendario della gentilezza”.

Ritiri, preghiere e podcast. Diventano virtuali e a distanza anche i ritiri, quelle giornate di silenzio, preghiera, meditazione e condivisione che spesso le parrocchie propongono in questo periodo. Ad esempio la diocesi di Reims lo propone on line, dal 6 al 10 dicembre. Chi si iscrive, riceverà un pensiero per iniziare la giornata, un podcast da ascoltare per la preghiera guidata, un canto dell’avvento da meditare, i testi per i diversi tempi di preghiera (lode, vespri, messa) e poi la sera ci si ritroverà su una piattaforma per ascoltare testimonianze, confrontarsi…

Germania: un solo grande coro.
Ogni diocesi tedesca ha un calendario dell’avvento: quello di Aachen, ad esempio, invita a “stare vicini” e ad aprire ogni giorno una finestrella sul volto di un missionario o volontario della diocesi che racconta la vita e il Natale in un Paese lontano.
Insieme al calendario, l’arcidiocesi di Friburgo ha anche proposto il “canta con noi per Natale”: siccome in questo tempo non si può nemmeno cantare in coro, tutti i fedeli dell’arcidiocesi son invitati a registrare on line la propria voce e immagine sulla base musicale di un canto natalizio; le voci verranno montate perché diventino “parte di un grande coro”.

Arcivescovo “in esilio”.
L’arcivescovo di Misnk (Bielorussia), Tadeusz Kondrusiewicz, che da settimane è in Polonia perché le autorità bielorusse non gli consentono di rientrare, sta tenendo un ritiro on line da giovedì 3 dicembre a domenica 6 dicembre, “per i fedeli della parrocchia cattedrale e tutti coloro che desiderano unirsi a loro”. Spiega però l’invito che questa soluzione è stata pensata “non semplicemente per il Covid”.

San Nicola e i bambini. La fantasia si è scatenata per la festa di san Nicola, che il 6 dicembre passa nelle case a incontrare i bambini, benedirli e portare loro doni. Il vescovo santo quest’anno è in estrema difficoltà perché non può entrare nelle case o creare assembramenti per le strade. La tradizione, molto diffusa nel mondo di lingua tedesca, comunque sopravviverà anche al Covid. Alcune parrocchie hanno già annunciato che il santo si presenterà alla messe (il 6 cade di domenica quest’anno); altre hanno preparato degli itinerari con rigida tabella di marcia sul territorio parrocchiale e i bambini potranno salutarlo dalla finestra o scendendo per la strada mentre passa, ma stando alla distanza del bastone pastorale che san Nicola sempre porta con sé.

Ci sono invece realtà in cui sono state pensate “visite digitali”: la diocesi di Essen ha organizzato 90 appuntamenti di circa 30 minuti ciascuno in videoconferenza: asili e gruppi di famiglie hanno prenotato la loro visita che avviene attraverso lo schermo tra il 4 e il 7 dicembre. E gli appuntamenti sono andati a ruba. In Austria, dove c’è un lockdown stretto fino al 6 gennaio, san Nicola ha l’autorizzazione per girare e fermarsi sulla porta di casa nel rispetto di tutte le norme igieniche e di distanza.

Spagna: la tradizione della “posada”.
La stessa sorte subisce quest’anno la tradizione della “posada”, quel cammino processionale di Maria e Giuseppe che nel mondo ispanico passano per le strade, prima della nascita di Gesù, per cercare un posto dove far nascere il bambinello. Il sito spagnolo del Catholic Relief Service propone tre appuntamenti sulla piattaforma Zoom: ci “uniremo virtualmente e festeggeremo insieme come una famiglia”: ci saranno preghiere e canti, un quiz in cui mettere alla prova la propria conoscenza del Natale e vincere premi. E un invito: “prima di collegarvi, preparate i vostri tamburelli per cantare”.

Presepe in Austria, santa Lucia in Scandinavia.
La visita ai presepi? Difficile al tempo del Covid. E il Mariendom di Linz, in Austria, che ha uno dei presepi più grandi al mondo, vecchio di oltre cento anni, nei giorni di Natale lo renderà visitabile online, perché si sta lavorando a scansionare 30 delle 80 statue che lo compongono. Per quanto riguarda la tradizione di Santa Lucia, che si celebra il 13 dicembre, un po’ dipende da dove vive la meravigliosa ragazzina che squarcia la notte nordica portando sul capo una corona di luci. In Svezia, dove le restrizioni ora sono molto pesanti, Lucia potrà andare nelle scuole, classe per classe, a salutare i bambini, ma senza la presenza dei genitori e la tradizionale festa. Diventeranno invece “digitali” i numerosi concerti che solitamente riecheggiano in nome della santa nella notte in cui è avvolta la Svezia; li si potrà ascoltare nel chiuso della propria casa e non nelle chiese, come era abitudine.

(fonte Agensir)

 

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