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A Valle Agricola grazie alla generosità degli abitanti “scampanea” una nuova campana segno della lode a Dio

La torre della Cappella di Sant'Antonio, molto venerato nel piccolo centro matesino, dagli anni Sessanta era privo della campana grande. Il 22 novembre la benedizione del nuovo bronzo realizzato con le offerte dei fedeli

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Il quartiere dove sorge la cappellina di Sant’Antonio a Valle Agricola è stata sempre chiamato “dietro le campanelle” a motivo delle due campanelle della torre. Quando la seconda campana, leggermente più grande, scomparve intorno agli anni Sessanta è rimasta la piccola, ma nessuno ha messo mano all’idea di fonderne una nuova, poiché “zona di poco interesse”…
Eppure, la visione a metà e il rischio che la tradizione campanaria venga meno sapendo che ogni campana è motivo di richiamo per le comunità alla preghiera, al lutto, alla festa, agli avvenimenti… (è un patrimonio delicato e fragile quello dell’arte campanaria, in Italia come in Europa, spesso affidato non a regole scritte ma a tradizioni tramandate di mano in mano a pochi…) ha suscitato l’idea del parroco con Salvatore Di Chello di coinvolgere la comunità valligiana per il rifacimento di un nuovo bronzo.

“Sono anni che ci riflettevo e pensavo all’occasione giusta per poter fondere una campana nuova per quella cappellina in cui è conservata una reliquia ex corpore del Santo di Padova, molto venerato a Valle Agricola. All’inizio della pandemia la mia idea ha preso forma: la campana come lode e gloria a Dio a protezione della nostra gente. L’occasione giusta si è presentata quest’anno, la sera di Ognissanti, quando la gente porta, come consueto fare ogni anno, le offerte al sacerdote per farne poi un segno…”.

Con i proventi di quella raccolta è stata fusa una nuva campana con impresse le immagini dei Santi Pietro e Paolo “colonne della Chiesa di Dio”, ricorda don Salvatore, e quelle di Sant’Antonio e della Madonna.
“La sera del 22 novembre, senza troppa pubblicità al fine di evitare assembramenti in fede alle restrizioni che contengono i contagi da Covid19, al termine della messa, la campana è stata benedetta: “…possa il suo suono squarciare i cieli e giungere presso il trono di Dio e il cuore degli uomini…” Recitava la preghiera”.

Il giorno successivo la comunità di Valle Agricola ha visto salire sulla torre la nuova campana che insieme alla sua nuova e nel contempo vecchia sorella, suona ancora a mano, come segno di quella fede semplice di chi “scampaniando” prega il Signore del Cielo e della Terra.

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