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Covid e lavoro / Ailano. Raffaele e Americo, da musicisti di banda a zampognari, perchè la musica è sempre arte e di più in occasione del Natale

Lavorare "di musica" si è fatto complicato, ma questi due giovani di Ailano si sono reinventati il lavoro unendo passione, arte e tradizione

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Gemma Vendettuoli. “C’era una volta” è l’inizio di ogni favola di ogni racconto.
Immaginiamo un camino che fa sfondo e la compagnia e due amici, Raffaele ed Amerigo, pieni di entusiasmo e con una passione in comune: la musica.
Pensando al momento magico dell’atmosfera natalizia, “e se ci improvvisassimo zampognari? Suvvia andiamo… Zampogna e ciaramella sia!

Un esperimento già riuscito in passato li ha portati a reinventarsi in questo tempo di Covid che ha accesso nuove cristi sociali ed economiche: entrambi vivono di musica, ma ora che a causa della pandemia, lavorare di musica è diventanto impossibile, entrambi hanno pensato bene di mettere a disposizione la loro arte per rendere questo Natale più dolce e non interrompere del tutto la loro passione e il lavoro.
Raffaele Caruso e Americo Rega sono due stimati musicisti del Gran Concerto bandisitico Città di Ailano e come tanti altri colleghi di banda, fanno i conti con l’amarezza di un tempo che si sta protraendo molto e sottrae all’Italia intera occasioni di incontro e confronto sulla cultura, in questo caso quella nobile che viene dalla musica…attraverso la consocenza di grande opere ed artisti.
(Già in primvara, in pieno lockdown, su Clarus pubblicavamo una testimonianza a cura dei Maestri del Gran Concerto Bandistico Città di Ailano, ndr. Clicca).

Entrambi di Ailano, piccolo comune del matesino, travestiti da pastori sono scesi a valle e hanno dato inizio a quel cammino che porta serenità e pace nelle case e tra le strade.
“Tu scendi dalle stelle”, la melodia che proviene dalle note della zampogna annuncia l’Avvento, la venuta di Gesù sulla terra e il carattere agreste dello strumento ci fa comprendere l’immortalità delle fondamenta del Cristianesimo (pagina facebook Zampognari di Natale).

Lode a questi due giovani che con la loro sensibilità ed il loro coraggio, riscoprono quella tradizione che vede la luce a metà del 700 nel Regno di Napoli.
Un messaggio autentico che supera anche la paura del Covid e trasmette umiltà e genuinità; una lodevole iniziativa che unisce l’aspetto ludico a quello economico.
Via lo smartphone e il Pc, torniamo nella realtà ed accantoniamo il virtuale, riscopriamo l’ebbrezza di un’emozione che viene anche dal passaggio della vostra musica nelle nostre case: così i brividi del freddo inverno, lasciano il posto al calore e alla magia della Natività. Bravi, Raffaele ed Amerigo, con voi riscopriamo la semplicità e la ricchezza di spirito che celebrano, unite, la povertà…

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