Giovanna Corsale – Il Covid sta mutando e a provarlo è la ‘variante inglese‘ individuata a Londra e nella zona sud est dell’Inghilterra. A presentare mutazione è la “proteina di superficie del virus, la cosiddetta Spike”, come afferma il dottor Gianni Rezza, direttore generale della Prevenzione del Ministero della Salute, precisando però che “nonostante queste mutazioni possano aumentare la trasmissibilità del virus, non sembrano alterare né l’aggressività clinica né la risposta ai vaccini”. Il nuovo ceppo di Sars-CoV-2, isolato prima in Inghilterra e poi in Italia, così come anche in Danimarca e in Olanda, presenta dunque già una diffusione internazionale, ma secondo medici, virologi e scienziati esso rappresenta una naturale evoluzione del Virus che sta ad indicare il suo processo di adattamento all’ambiente e all’uomo.
L’individuazione della ‘variante inglese’ ha comportato la chiusura al Regno Unito degli altri Paesi e l’attuazione di controlli rigorosi verso chi fa rientro da quelle zone e il blocco dei voli dalla Gran Bretagna. Il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha emanato un’Ordinanza in vigore dal 20 dicembre e fino al 6 gennaio, in cui si stabilisce il divieto di “ingresso e transito in territorio italiano a chi ha soggiornato nel Regno Unito e/o nell’Irlanda del Nord negli ultimi quattordici giorni. Ciò rappresenta un motivo di ulteriore sacrificio per i tanti italiani che vivono nel Regno Unito per ragioni di lavoro, studio o familiari e che purtroppo non potranno raggiungere parenti e amici in questo Natale diverso dal solito.
L’Ordinanza del Ministro della Salute in sintesi
“Ai fini del contenimento della diffusione del virus COVID-19, ferme restando le disposizioni di cui al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 3 dicembre 2020, è interdetto il traffico aereo dal Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord.
Sono vietati l’ingresso e il transito nel territorio nazionale alle persone che nei quattordici giorni antecedenti all’ordinanza hanno soggiornato o transitato nel Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord.
Le persone che si trovano nel territorio nazionale e che nei quattordici giorni antecedenti all’ordinanza hanno soggiornato o transitato nel Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord, anche se asintomatiche, sono obbligate a comunicare immediatamente l’avvenuto ingresso nel territorio nazionale al Dipartimento di prevenzione dell’azienda sanitaria competente per territorio e a sottoporsi a test molecolare o antigenico, da effettuarsi per mezzo di tampone.”