Si mette un punto alla spinosa questione degli Assegni di cura del 2017 destinati alle 49 famiglie dei 31 Comuni dell’Ambito sociale C4 aventi nel proprio nucleo persone con gravi disabilità. Con la determina n.639 del 29 dicembre 2020 (di ieri) l’Ufficio di Piano, di cui è responsabile la dott.ssa Rachela Prisco, ha predisposto la liquidazione della rimanente somma di euro357.000,00 che con i 211.800,00 euro già erogati in agosto completa la tranche di cui si era in attesa da tanto tempo .
Mesi aspri di trattative tra le famiglie coinvolte e le associazioni di categoria che ne hanno rappresentato i diritti, dapprima con il Comune di Piedimonte Matese ente capofila e detentore di fatto della disponibilità del fondo erogato dalla Regione Campania e successivamente alla dichiarazione di dissesto dell’Ente civico matesino, con la Commissione Straordinaria di Liquidazione che gestisce la massa debitoria pregressa del Comune e che ha ulteriormente rallentato l’iter conclusivo di questo percorso.
Fino ad oggi solo 23 famiglie avevano goduto del diritto all’Assegno di Cura erogato in agosto con la determina a firma della dott.ssa Floriana Raviele.
“Concludiamo questo 2020 portando a casa un risultato per il quale abbiamo lavorato ininterrottamente, ma resta la delusione e l’amaro per il modo in cui questo lento cammino è stato gestito a danno dei diritti e della dignità dei nostri amici disabili e delle loro famiglie, aggrappate ad un filo di speranza e di fiducia nelle istituzioni che è andato sempre più assottigliandosi”. Secca la risposta di Daniele Romano, presidente regionale FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’handicap).
Lo scorso 3 marzo, alla viglia della grave emergenza da Covid19, il caso era stato portato sul tavolo del Prefetto di Caserta Raffaele Ruberto: “Partita chiusa per tutti noi già in quella circostanza una volta accertate le responsabilità del Comune di Piedimonte Matese (in dissesto finanziario da gennaio, ndr) che aveva frenato l’erogazione degli Assegni”, continua Romano. “In quella sede veniva fuori la legittimità di un atto che prevedeva fin da subito l’erogazione della liquidità da parte della Commissione Straordinaria di Liquidazione nei confronti delle famiglie interessate. Ma ancora una volta, i nostri diritti, sanciti e garantiti dallo Stato, sono stati sottoposti a lungaggini e accertamenti estenuanti”.
Lo Stato ha controllato se stesso e messo in discussione le sue stesse leggi, è il caso di affermare oggi, a fronte di quanto avvenuto.
Lavoro accurato e scrupoloso da parte dell’Ufficio di Piano, con sede presso l’Ente Capofila che ha contribuito a chiudere definitivamente questa partita giocata con forze e posizioni impari ma in cui oggi va a segno un punto a favore dei disabili e di un Ufficio che fa i conti con una struttura pubblica complessa in cui confluiscono le responsabilità di 31 Amministrazioni Comunali, anch’esse non sempre esercitate a per il compimento del bene comune in cui rientra, di diritto, la dignità e la serenità di alcune famiglie con l’esperienza di una disabilità complessa.
Già destinate ormai le somme per l’anno 2018; mentre per il 2019 la Regione Campania ha provveduto ai necessari e primari movimenti finanziari.