La segnalazione ai Carabinieri Forestali era arrivata già da tempo, ma gli uomini dell’Arma hanno atteso e sperato di verificare l’illecito nel momento esatto e avere in mano le prove.
Parliamo del sequestro di un’area parcheggio di una impresa – con sede presso il Ponte Margherita – che lavora nel settore della logistica e del trasporto su gomma: l’accusa portata dai Carabinieri Forestali di Pietramelara (CE), coadiuvati dai tecnici dell’ARPAC – Dipartimento Provinciale di Caserta è quella di sversamenti di acque reflue provenienti dall’attività di autolavaggio, senza alcun trattamento, direttamente nel fiume Volturno.
I sospetti erano sorti quando, gli autori della segnalazione ai Carabinieri, avevano colto sulle acque del fiume, in prossimità della struttura, schiume che ne alteravano di fatto lo stato.
Siamo di fronte ad un nuovo caso che dissacra il valore di un territorio per il quale si tenta, seppur in ordine sparso di tutelarne il valore e la salute, con il diretto vantaggio di tutelare quella dei cittadini e del futuro del Pianeta, ferito qua e là da tante simili azioni.
Nel caso in questione parliamo di uno dei tratti più suggestivi del medio Volturno, di quelli che conservano ancora la ricchezza della vegetazione e della proliferazione delle specie che nidificano lungo le sponde, seppur non manchino ripetuti avvistamenti di rifiuti – solidi o liquidi – trasportati dalla corrente. Segno di un lavoro di sensibilizzazione ancora da svolgere e di un segno di civiltà ancora da garantire.