Giovanna Corsale – Oltre ai ‘fatti’ racchiusi nei manuali di Storia dell’Italia, esiste un’altra storia che non compare tra le pagine oggetto di studio, ma che incarna sentimenti veraci ed energie, sacrificio e sofferenza, diventati pilastri indistruttibili della ‘memoria collettiva’. È la storia di uomini e donne che hanno vissuto gli orrori della Guerra, non come spettatori passivi, ma da protagonisti, fautori di un destino appartenuto a molti. Oggi vogliamo ricordare due dei tanti esempi di coraggio e riscatto che l’Italia ha da offrire, due meravigliose persone, due ‘figli’ dell’Alto Casertano, che hanno varcato la soglia dei cento anni già da un po’ e che sono testimoni di un passato difficile e tormentato ed esempio in particolare per le generazioni ultime.
Lo scorso 2 gennaio, Silvia Raccio, classe 1918, ha spento 103 candeline. Il traguardo raggiunto da nonna Silvia è stato sentito con grande partecipazione dall’intera comunità di San Potito Sannitico, di cui l’anziana donna è originaria. E proprio a San Potito la signora Silvia ha festeggiato il suo compleanno avvolta dall’affetto dei suoi cari, i suoi figli, i nipoti e pronipoti, i quali non le hanno fatto mancare l’amore di sempre anche se a distanza. In questo tempo di sacrificio e dolore per molti, soprattutto persone anziane, occasioni come questa “ci riempie il cuore di gioia”, come afferma il sindaco di San Potito, Francesco Imperadore, facendosi interprete dell’intera comunità.
Compleanno a tre cifre anche per Antonio Morelli di Alvignano, che pochi giorni fa ha compiuto ben 105 anni. La tragica esperienza degli anni di prigionia nei campi di concentramento nazisti di Dachau e Mathausen, il lavoro nel settore metallurgico nella città di Stein, la fame, la rabbia, la solitudine, ma anche la forza di non arrendersi mai: come un fermo immagine, l’esistenza di nonno Antonio è catturata nelle pagine del libro Il fabbricatore di ali, scritto da Carmine Mastroianni e edito da Edizioni Efesto. Oggi il signor Antonio, nel 2014 Medaglia al Valor civile, ha raggiunto i suoi 105 anni, tra il calore dei familiari e la vicinanza dell’Amministrazione alvignanese, in primis il sindaco professor Angelo Marcucci e di tutta la città.
A Silvia e Antonio vanno i più calorosi auguri da tutta la redazione di Clarus. A loro il ‘grazie’ sincero per gli intensi racconti che continuano a donarci come preziosa eredità.
Guarda anche la videointervista al signor Antonio Morelli di alcuni anni fa