Esito negativo quello che fa seguito alla richiesta delle associazioni venatorie campane di estendere i periodi venabili oltre i termini indicati nel calendario in vigore, per permettere ai cacciatori di recuperare le giornate perse a causa della pandemia. Primi segnali si verificano lo scorso dicembre, precisamente il giorno 10, quando l’Ufficio Centrale Foreste e Caccia della Regione Campania informa il Comitato Tecnico Faunistico Venatorio Regionale di aver chiesto all’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale di aggiungere altri giorni per la pratica venatoria.
La Giunta della Campania decide di prolungare la caccia per alcune specie fino al 31 gennaio 2021, ma questa decisione suscita la ferma risposta da parte delle associazioni ambientaliste, le quali non esitano a richiamare la Regione al rispetto delle regole senza eccezioni. Preoccupati per i rischi corsi dagli animali coinvolti e vista anche la posizione assunta dall’Ente regionale, i rappresentanti di WWF Italia, procedono allora a presentare ricorso al Tar il 30 dicembre, sulla base anche di “alcune carenze procedimentali.
Il Tar accoglie le istanze avanzate dall’associazione WWF Italia e sospende “l’esecuzione della Delibera della Giunta Regionale che modificava il calendario venatorio attualmente in vigore”. Il provvedimento del Tar non trova però accoglimento da parte delle rappresentanze regionali, le quali ci riprovano chiedendo la revoca della sospensione, ma senza ottenere i risultati sperati, poiché il Tar conferma lo “stop alla caccia”. Questa notizia per WWF e tutte le associazioni ambientaliste e animaliste rappresenta motivo di grande soddisfazione, “la vittoria della legalità e della biodiversità”, come afferma l’avvocato Dante Caserta, vicepresidente WWF Italia, denunciando inoltre l’illiceità dell’atto approvato dai vertici regionali.
Una vicenda aggrovigliata, in cui le parti coinvolte non si sono risparmiate nel difendere la propria posizione fino all’ultimo, ma che alla fine ha visto prevalere le ragioni del WWF, un risultato visto come una vera e propria vittoria anche dalle associazioni ‘sorelle’ SOS Natura, Club Alpino Italiano, Lega italiana protezione uccelli, Ente Nazionale Protezione Animali, CABS Italia, Lega Abolizione Caccia, Lega Italiana dei Diritti dell’Animale, le quali condividono l’impegno costante nella cura e la difesa degli animali.