A Piedimonte Matese torna il “caso Cooperativa Floriana” che vede coinvolti ormai da circa 40 anni i proprietari di 64 alloggi abitativi in una complicata rete burocratica e giuridica tra compravendite, fallimenti ed aste.
Al centro della complessa vicenda ci sono persone (ben 400) con la loro dignità, le loro storie, i figli e le nuove generazioni che sono nate e si ritrovano sulle spalle il peso di errori e di debiti di cui impropriamente si sono dovuti caricare.
È di pochi giorni fa l’ennesima nota dei proprietari (tali sono) delle abitazioni che fanno i conti con un procedimento fallimentare e il rischio di perdere le proprie case.
Parliamo di 64 appartamenti di Edilizia convenzionata costruiti dal Consorzio IREC nel 1975 per una convenzione stipulata tra questo e il Comune di Piedimonte Matese a favore della Coop. Floriana, quest’ultima costituita dai “futuri” assegnatari degli alloggi secondo quanto nel 1975 stabiliva l’art. 35 della legge n. 865 del 1971: “le aree…destinate alla costruzione di case economiche e popolari sono cedute in proprietà a coop. edilizie ed ai singoli (rectius persone fisiche)“.
Tutto ebbe inizio, nel 1984, con il mancato pagamento di alcune rate di mutuo da parte del Consorzio mentre i soci della Coop. Floriana versavano regolarmente a questo. Di qui l’Ente mutuante – Cariplo – avviò un procedimento esecutivo e la drastica decisione, da parte dei soci della Cooperativa di coprire le spese mancanti seppur da parte loro ogni versamento era stato eseguito secondo norme e scadenze. Atto coraggioso che determinò da parte di Cariplo la rinuncia agli atti esecutivi.
Il dramma nel dramma: la cancellazione del pignoramento nei registri immobiliari non avvenne.
È stato il fallimento del Consorzio IREC a sollevare nuovamente il problema a danno dei proprietari.
“Successivamente, una volta fallita l’IREC ed instauratasi la procedura fallimentare – si legge nella memoria a firma dei soci della Coopartiva Floriana – il Curatore fallimentare ritrovando il pignoramento nei registri immobiliari si è surrogato al creditore precedente, portandoci a quello che oggi si paventa come il rischio di perdere le nostre abitazioni.
In sede giudiziaria con sentenza n.700/2017 della Corte di Appello di Napoli, a causa dell’erronea attribuzione del diritto di superficie da parte del Comune di Piedimonte Matese al Consorzio, i proprietari degli alloggi (oggi “detentori”) sono stati dichiarati “SOGGETTI NON LEGGITTIMATI” a presentare opposizione al procedimento esecutivo del 1984, e pertanto esclusi a prescindere dal poter presentare qualsiasi opposizione. Il già menzionato procedimento purtroppo lo scorso dicembre 2020 è stato dichiarato estinto senza assenso alla cancellazione del pignoramento e quindi con la possibilità per la Curatela Fallimentare di venderli all’asta” (leggi il documento integrale).
Cosa chiedono i proprietari, quelli che secondo le sentenze giudiziarie non sono proprietari?
“NOI ABBIAMO PAGATO TUTTO E SIAMO LE UNICHE VITTIME DI QUESTA VICENDA, adesso è ora che tutti si prendano le proprie responsabilità, Comune compreso, che al netto degli errori commessi non può permettersi di lasciare e lasciarsi privare di un intero complesso immobiliare di edilizia “sociale”, realizzato sul terreno espropriato dal comune mediante l’utilizzo dei soldi di tutti i cittadini di Piedimonte Matese”.
Il rischio è che la finalità pubblica e sociale di tale progetto supporti finalità privatistiche che sottrarrebbero ai proprietari anche il sogno di aver vissuto, lavorato, faticato per questa casa, ma invano. E sarebbe un torto, e sarebbe ferire la dignità e il futuro di numerose famiglie di questa terra.
> Scarica la lettera-appello della Cooperativa Floriana
Su Clarus, nel 2019…
Piedimonte Matese. Cooperativa Floriana, verso la risoluzione?