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“Matese” di Natalino Russo. Sessantanove scatti fotografici in cui si specchia la Storia e da cui si costruisce il Futuro

Dalla passione dell'autore e dall'idea di un "diverso" sviluppo territoriale secondo la mission della Banca Capasso Antonio Spa nasce un carnet fotografico che è omaggio alla montagna e ai suoi abitanti

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“Il Matese mi ha insegnato che per sperimentare l’ignoto, l’esplorazione e l’avventura non c’è bisogno di andare in capo al mondo”.
Sono questi alcune suggestioni che Natalino Russo (visita il suo sito), viaggiatore, fotografo e giornalista, affida al suo ultimo lavoro: omaggio ai monti dell’appennino centrale che egli senza aggiunte di troppo intitola semplicemente e sinteticamente “Matese”. Il contenuto, gli aggettivi, le sensazioni sono il frutto dell’attenta osservazione dei suoi scatti fotografici (a colori e in bianco e nero) raccolti negli ultimi anni, alla ricerca di scorci, di volti, di storie…

Un lavoro che sintetizza due anime, quella artistica dell’autore e quella sociale della Banca Capasso Antonio Spa (con sede principale ad Alife) lo ha sponsorizzato, confermando per quest’ultima l’interesse per la promozione del territorio concretizzata negli anni attraverso una serie di progetti come campagne di scavo archeologico ad Alife, borse di studio per studenti e universitari, ideazione e la promozione di eventi culturali, diversi progetti di educazione finanziaria…con l’unico obiettivo di sostenere il comprensorio matesino nel suo percorso identitario e di crescita sociale e culturale.

Tra Natalino Russo e l’amministratore delegato della Banca, Salvatore Capasso, l’amicizia solida come le rocce di questo Matese ha dato vita a progetti già confluiti in pubblicazioni dedicate al viaggio, al cammino (come esperienza sportiva e metafora di vita); ma è la speleologia che li ha uniti, l’esperienza tra gli spazi angusti o inaspettatamente ampi delle grotte e la convinzione che uscire dal buio e rivedere la luce resta un obiettivo di vita e per entrambi esprime il sogno comune sul Matese: “Questo carnet fotografico – spiega appunto Salvatore Capasso nella prefazione al volume – contribuirà senza ombra di dubbio a valorizzare la nostra terra, oggi più di ieri, Dopo questo periodo difficile avremo bisogno di una rinascita collettiva che rianimi i borghi, ripopoli i quartieri, nutra la sete di conoscenza dei giovani, apra il territorio al una nuova progettualità. Ora più che mai dobbiamo essere resilienti, tenaci e soprattutto lungimiranti”.

Matese di Natalino Russo è un omaggio all’unicità che questa montagna racchiude e che l’autore ricorda – fin dall’infanzia – attraverso l’energia della sua aria pulita, l’odore dell’erba e dei fiori d’origano, il riecheggiare dei campanacci; e poi la stessa che da adulto ha ritrovato nella forza “dei boschi fitti e silenziosi”, nella luce delle cime, negli anfratti, nei dirupi… nella saggezza dei contadini e dei pastori, e ancora nella storia narrante dei tratturi e delle pietre antiche.

Monti del Matese. Anziani giocano a carte nel Welcome Bar di Miralago, poi diventato Rifugio Le Janare

Negli scatti di Matese si coglie la sintesi perfetta tra uomo e natura: prevale l’armonia tra essi, seppur la foto n.22 delle pale eoliche piantate nel versante sud-orientale è un campanello di allarme che suona sui confini di un incontaminato regno di equilibri. Prevale la vita dei pastori e delle greggi, le mani ruvide e le rughe dei contadini e degli artigiani; prendono forma negli scatti le strade che serpeggiano lungo i fianchi delle montagne rispettandone l’andamento naturale; poi le pietre, quelle divenute case e quelle che naturalmente segnano il cammino dei viandanti e dei punti di orientamento; il lago Matese (il bacino carsico più alto d’Italia), gli alberi, i cani…qui da sempre guardiani del tempo che trascorre nei ritmi delle stagioni.

Una raccolta di 69 foto (disponibili anche in stampa fine art) in cui – come spiega l’autore – “ho scelto di privilegiare il bello, consapevole delle minacce a cui spesso è sottoposto, per incuria, per approssimazione o per miope interesse a breve termine (…) il brutto è rappresentato soltanto in uno scatto: le pale eoliche che incombono su un gregge al pascolo…”.

Matese ci apre gli occhi sulla bellezza del nostro appennino e sui pericoli che la feriscono; suscita, in chi lo sfoglia, ad amare questa montagna ognuno come può: raccontandola, vivendola, rispettandola nel mentre la si percorre; riproponendola come luogo della Storia e di storie. All’uomo insomma, torna in mano, insieme ad un libro, la responsabilità che lo interpella sul futuro: “La natura è una risorsa. Anche economica” è il promemoria esplicito al nascente Parco Nazionale del Matese che Natalino Russo consegna alla Comunità…

 “Matese”. Dove trovarlo 
Natalino Russo. ”Matese” carnet fotografico
Formato 13×19 cm, copertina Pantone metallizzata
144 pagine con 69 fotografie in duotone e a colori
Tiratura limitata, con copie numerate Edizione 2021 (disponibile fino ad esaurimento scorte).
CLICCA QUI per fare richiesta di una copia

 

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