È la notizia che gli alvignanesi attendevano da tempo: riavere la chiesa del paese, la più grande, quella in cui l’intera comunità senza distinzione di appartenenza parrocchiale e spesso campanilismi, si è sempre sentita a casa, tra fratelli.
Chiusa per lunghi mesi a causa della pandemia da Covid19, la riapertura fissata per domenica 7 marzo con la messa delle 11.00, si rende ancor più necessaria non solo per la considerevole capienza dei posti ma anche per il disagio causato dalla chiusura della chiesa parrocchiale di San Nicola a causa di infiltrazioni piovose.
E sarà don Francesco Vangeli il rettore, nominato da pochi giorni per questo incarico, dal vescovo Mons. Orazio Francesco Piazza.
“Conosco la sofferenza che la chiusura del Santuario ha arrecato al popolo alvignanese, fortemente legato a quel bellissimo luogo di spiritualità, da sempre orgoglio cittadino” le parole di don Francesco Vangeli. “Prendo in prestito un’immagine dal Vangelo della Trasfigurazione per dire che posto un po’ più in alto rispetto al livello del paese il Santuario dell’Addolorata rappresenta un po’ il monte Tabor della cittadina, dove ognuno può ritirarsi in preghiera e adorazione, stare alla presenza di Dio e ridiscendere per riprendere il cammino”.
Parliamo di un luogo-simbolo per Alvignano: voluto dai cittadini che ne finanziarono la costruzione nel lontano 1514 a cui fu dato il titolo di Ave Gratia Plena perciò l’attuale denominazione e identificazione tra il popolo con il titolo di Annunziata...
Risale al 1956 il titolo successivo di “Addolorata”.
Questo luogo curato per lunghi decenni del 1900 dai religiosi Servi di Maria, insieme al vicino Istituto Principi di Piemonte (che da 150 anni ospita comunità religiose femminili), rimane la casa di preghiera dell’intera Comunità soprattutto in alcuni tempi forti dell’anno liturgico come la Settimana Santa e le solenni Giornate eucaristiche, le Prime comunioni. oltre che nella regolare celebrazione della messa nei giorni festivi.
La riapertura in prossimità di Pasqua, seppur i riti della Settimana Santa (processioni e altre forme di devozione) siano sospesi come da indicazioni di Governo e successive indicazioni della Santa Sede, porta ad Alvignano la motivazione per tornare a vivere l’esperienza di comunità in maniera più forte e più intensamente condivisa.
“Dopo la chiusura imposta dalle restrizioni antiCovid ora riapre e riparte, riprendendo le sue solite attività in stretta collaborazione sempre con don Alessandro – confratello, amico e compagno in questa bella avventura pastorale a servizio di Alvignano – insieme al quale ribadisco l’invito agli alvignanesi (e non solo) a sentirsi in Santuario sempre come a casa propria”. Conclude don Francesco.