Giovanna Corsale – Una comunità che può finalmente “tornare a casa”! Sabato scorso la città di Caiazzo è tornata nella sua Basilica Concattedrale dedicata a Maria Santissima Assunta, che rappresenta il “basamento” della storia e della tradizione caiatine, ma “soprattutto un punto di riferimento per questo territorio”, prendendo a prestito le parole commosse del parroco don Antonio Di Lorenzo. Commozione mista a gioia, questo lo stato d’animo che, come una melodia soffusa, ha accompagnato in primis i fedeli presenti alla cerimonia di riapertura al culto della Concattedrale. (Scarica il discorso di don Antonio Di Lorenzo).
La Basilica riapre le sue porte ai fedeli dopo un percorso non facile, durante il quale non sono mancati imprevisti di cantiere, prolungando un’attesa che se in alcuni momenti è stata faticosa da accettare, d’altro canto ha accresciuto la gioia per il nuovo capitolo che si sarebbe aperto. Un evento che acquista un significato maggiore per la Chiesa che è in Alife-Caiazzo, perché coincide con la nomina del suo nuovo Pastore, mons. Giacomo Cirulli vescovo di Teano-Calvi, un passaggio ulteriore del processo di realizzazione del Regno di Dio che chiama ognuno alla propria responsabilità.
“Amare questa vostra chiesa” è l’invito espresso da mons. Orazio Francesco Piazza, che per due anni è stato Amministratore Apostolico, ai fedeli presenti alla funzione, ma di un amore che si sostanzi nella partecipazione concreta al disegno divino e si manifesta nella cura e nella premura verso il proprio luogo di culto, luogo di presenza e bellezza trinitaria. Oggi la comunità caiatina può finalmente dare una risposta al bisogno di ritrovare il proprio nido e ciò accade in prossimità della Pasqua, festa in cui si concentra il senso della fede cristiana.
“La città ha atteso con ottimismo e trepidazione questo momento”, le parole del sindaco Stefano Giaquinto che al termine della Celebrazione ha preso la parola per ringraziare Mons. Piazza che dando continuità al progetto avviato dal predecessore Mons. Di Cerbo, ha fatto così presente la sua vicinanza e il sostegno alla comunità caiatina. Un riferimento anche al dolore che la comunità in questo momento subisce a causa del Covid, “ma tutto questo (la festa per la riapertura della Chiesa madre, ndr) è segno di una speranza che la Città saprà accogliere e moltiplicare…”
Ai presenti al termine della cerimonia religiosa è stato consegnato un opuscolo in cui vengono illustrati i dettagli tecnici degli interventi e le diverse fasi dell’iter di ristrutturazione. Tra le novità la realizzazione del nuovo altare in marmo, fisso, posto al centro dell’area presbiteriale, a completamento di quel processo di adeguamento liturgico che la Chiesa avviava già all’indomani del Concilio Vaticano II, e che temporaneamente ha visto in numerosi edifici di culto la collocazione al centro del presbiterio di altari mobili, in legno.