Dare priorità alle persone appartenenti alle fasce più deboli nella somministrazione del vaccino è la richiesta avanzata dalla Federazione Italiana Superamento dell’Handicap della Campania, richiesta a cui è seguita l’approvazione unanime di una mozione da parte del Consiglio regionale della Campania. Dopo settimane, l’appello ai vertici regionali finalizzato ad accelerare i tempi di vaccinazione per chi soffre di disabilità finalmente trova uno sbocco e la mozione ha ricevuto un’integrazione in cui sono indicate come ‘categorie prioritarie’ le persone che presentano “particolari condizioni neurologiche e disabilità fisica, sensoriale, intellettiva e psichica” e chi si prende cura di loro.
Comunicato stampa
Il Consiglio regionale della Campania ha approvato all’unanimità una mozione che richiede l’inserimento delle fasce deboli tra le priorità delle vaccinazioni. La mozione, presentata dalla vice presidente del Consiglio, Valeria Ciarambino, è stata integrata dal vice presidente della giunta Fulvio Bonavitacola. Tra le categorie che dovrebbero essere considerate prioritarie le persone con particolari condizioni neurologiche e disabilità fisica, sensoriale, intellettiva e psichica, a cui vanno aggiunti i loro caregiver.
Nel corso del suo intervento Bonavitacola ha chiesto la modifica della mozione in modo che dia mandato alla giunta per chiedere al Ministero della Salute di rendere prioritarie le categorie sopra elencate. Il vice presidente della giunta regionale ha inoltre evidenziato la necessità di approvvigionamento dei vaccini attraverso altri canali per poter consentire la vaccinazione del più alto numero di cittadini.
Fish Campania è stata tra le prime organizzazioni a chiedere quanto votato oggi in Consiglio regionale. Non ultima la nota inviata a tutti i consiglieri regionali un paio di settimane fa. «Questo atto nasce da una nostra richiesta. Accogliamo con soddisfazione – dice il presidente di Fish Campania Daniele Romano – l’atto approvato dal Consiglio regionale. Ci auguriamo che questo atto non resti sulla carta e che ci sia un seguito. E soprattutto che ci sia una collaborazione con le associazioni che si occupano delle persone con disabilità».