Certo è che sono proprio loro, i più giovani, a subire gli effetti del continuo essere sballottati tra presenza e distanza e in questo moto perpetuo c’è chi con la Dad non riesce proprio a trovare dei punti in comune. Sono “gli ostinati sognatori” speranzosi di “arrivare indenni fino a giugno”. Ad interpretare la permanenza in classe dei ragazzi come “una scommessa da vincere a tutti i costi” è Ilaria Cervo, insegnante presso la Scuola Primaria dell’Istituto Comprensivo “A. A. Caiatino” – Plesso di Piana di Monte Verna. Ilaria si fa portavoce di una fetta di giovani alunni, i quali fanno fatica a rinunciare ai loro zaini pesanti o all’antipatica mascherina da indossare sempre. È la parte più ostinata della popolazione scolastica, quella per la quale “rimanere chiusi in casa a fare la Dad” è una sofferenza, perché significa sentirsi privati della possibilità di coltivare i loro legami e le loro amicizie. Ai nostri bambini e ragazzi tocca combattere una battaglia del tutto imprevista e troppo spesso pagare le conseguenze dell’irresponsabilità degli adulti, dei loro comportamenti egoistici che finiscono per vanificare ogni sforzo di arginare il Covid.
Covid19. Scuole in Dad, “Caro De Luca ti scrivo” la parola ad alunni e insegnanti
Cosa pensano gli studenti della Didattica a distanza? Vi proponiamo la testimonianza degli alunni degli Istituti Comprensivi di Alvignano e Caiazzo
Giovanna Corsale – Da ieri gli studenti campani sono tornati in Dad. La decisione del governatore Vincenzo De Luca di tenere chiuse tutte le Scuole di ogni ordine e grado fino al 14 marzo fa seguito al significativo balzo dei contagi delle ultime settimane in regione e alla necessità di concludere prima l’iter vaccinale per insegnanti e personale scolastico, in modo da tornare in classe con maggiore sicurezza. È passato poco più di un mese dall’ultima chiusura, da quando bambini e adolescenti avevano creduto, e in alcuni casi sperato, di potersi riappropriare della loro normalità tornando a sedere tra i banchi. Ma ora ci risiamo! Sarà effetto dei corsi e ricorsi storici vichiani oppure dell’eterno ritorno nietzschiano, ma sta di fatto che gli studenti della Campania per le prossime due settimane almeno torneranno a sedersi alla scrivania e a interfacciarsi con compagni e insegnanti attraverso lo schermo del loro computer.
I bambini ci sanno stupire e spesso da loro ci vengono trasmessi degli insegnamenti che non hanno nulla da invidiare a quelli di noi adulti; i bambini possono dare prova di coraggio vero, quello che spontaneamente è capace di mostrarsi. È questo il caso anche degli alunni della Primaria dell’Istituto Autonomo Comprensivo di Alife – Plesso di San Michele che non hanno esitato a scrivere una lettera al Governatore campano all’indomani dell’Ordinanza di chiusura delle scuole. “Egregio signor Governatore… questa volta ha esagerato!“. Un messaggio forte e deciso, che i bambini della Primaria di Alife vogliono lanciare a chi ha il potere di gestire la complicata vicenda del Covid, che ha sconvolto ogni vita, giovane, adulta, anziana… È giusto costringere di nuovo gli studenti alla Dad, se poi in giro si vedono assembramenti e “bar e ristoranti non sempre rispettano le regole?” Se lo chiedono i bambini, ma se lo chiedono anche i loro insegnanti sempre al loro fianco, come Carla De Lellis, che si fa portavoce del malessere dei suoi alunni. La reazione dei piccoli è perentoria e merita di essere accolta come motivo di riflessione da parte del mondo dei grandi, ma soprattutto come spinta ad un agire che sia più rispettoso delle regole morali, sociali e sanitarie.