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Il Matese torna in tv. Ci vediamo sabato su Rai2 alle 17.15 con “Il Provinciale” condotto da Federico Quaranta

Guide d'eccezione per la troupe della Rai presente per diversi giorni nei nostri territori, Claudia Orsino e Angelo Rotunno. Un viaggio tra i luoghi meno conosciuti e poco raccontati.

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La televisione torna a bussare alle nostre porte in cerca di storie mai narrate, di scene poco conosciute, di visioni forti da stupire come se le vedessimo per la prima volta.

E ci sarà da sorprendersi nella puntata de “Il provinciale” condotta da Federico Quaranta che andrà in onda domani (sabato 13 marzo) alle 17.15 su RaiDue, il documentario che porta nelle case il valori d’Italia.
È lui, Federico, ad annunciarsi con una telefonata agli amici Claudia Orsino e Angelo Rotunno dell’associazione Love Matese: si dice pronto a tornare sui nostri monti dopo l’esperienza che lo ha affascinato già in occasione della puntata di Linea verde, da lui condotta insieme a Daniela Ferolla, andata in onda il 3 marzo 2019 (la nostra intervista) e, allora come oggi, realizzata con il contributo dell’amico Manuel Lombardi di Castel di Sasso, famoso in tutta Italia per essere il custode e il produttore, con la sua famiglia, dell’antico formaggio Conciato romano.
Il conduttore ha deciso di scegliere Love Matese come guida d’eccezione per conoscere i luoghi e le storie e le persone prima di portarle in tv; non le cose già viste o già dette, bensì quelle che  – seppur note e normalmente scontate per gli abitanti dei luoghi – hanno ancora tanto mistero e tanta forza narrativa inespressa, tanto valore intrinseco da tramandare perché quella bellezza sia contagiosa, sia portatrice di positività, di gratitudine per questi luoghi e i suoi antenati, di prospettive. Perché temere le prospettive sostenibili?

Se è possibile?
La risposta è nelle parole di Claudia Orsino ed Angelo Rotunno al termine delle riprese televisive, e a poche ora dalla messa in onda di questa puntata speciale.
“Il Matese ci parla del nostro passato; abbiamo la fortuna di viverlo oggi; ma ci apre anche alla prospettiva di un futuro. E non deve spaventarci l’idea di farci carico dei suoi problemi o delle sue potenzialità”.

A fare da motivo portante in questa puntata sarà ancora una volta l’elemento naturale più prezioso del Matese: l’acqua. E percorrendone i suoi cammini, i rimbalzi, le sue corse, il conduttore, accompagnato dal fedele Kumash, un golden retriever, “ci mostrerà quello che è sotto i nostri occhi ogni giorno, ma che difficilmente ci soffermiamo ad osservare, ad ammirare, a studiare perché quel bene prezioso sia occasione per fare cultura, per generare occasioni di incontro, di riflessione, di studio, di sviluppo”, spiegano gli amici di Love Matese.

A loro due va il merito di aver “scritto” la puntata Rai di questa settimana – su richiesta del conduttore – anticipando con un copioso taccuino di appunti, documenti e fotografie quali sarebbero potuti essere i luoghi speciali da mostrare e i racconti di vita da proporre; poi il lavoro attento sul materiale da parte degli autori e della regista Gabriella Squillace e la conseguente scelta dei luoghi da mostrare, ricaduta naturalmente sul Lago Matese e poi sulla Grotta di San Michele Arcangelo (nel comune di Sant’Angelo d’Alife), sull’antica cartiera di Prata Sannita, sulla Valle dell’inferno, sulla sorgente del Torano a Piedimonte Matese, e sempre in città, sul punto da cui parte il noto acquedotto campano. Ai luoghi si intersecano storie, leggende, volti, umanità, scorci pittoreschi, e naturalmente la domanda “ma non li avevamo già visti?”.

“Il Matese è una sorpresa continua se sai guardarlo ogni volta con occhi nuovi, e soprattutto sai ascoltarne i suoni: tutto muta senza mai essere uguale a se stesso. È questione di disponibilità… è questo sentirsi figli rispetto al contesto naturale che ci ospita a generare  maggior rispetto verso di esso, a preoccuparsi di averne cura…”.
I due di Love Matese – che hanno fatto della tutela e della promozione di questa montagna il motivo del loro lavoro e del loro restare in questi luoghi – ormai da anni sono sentinelle indiscusse e promotori vivaci di questo angolo d’Italia in cui tanti giungono per scelta o casualmente e ne restano innamorati, “È stato significativo infatti vedere come Federico Quaranta e gli autori della trasmissione abbiamo saputo narrare il nostro Matese nella puntata che vedremo, come fosse casa loro, il luogo a loro più caro… Non possiamo che essere riconoscenti a quanti ci insegnano che non dobbiamo smettere di impegnarci (associazioni, cittadini, politica…, istituzioni a più livelli) nella cura di casa nostra.

“L’emozione di Federico Quaranta – ci spiegano – l’entusiasmo e l’incredulità dell’intera troupe televisiva – è la conferma che quanto abbiamo intorno vale più di quello che pensiamo e si confronta alla pari con altrettante bellezze italiane che forse conosciamo meglio di quelle che abbiamo in casa, e che dovremmo continuare a preservare”.

La nostra domanda, a chi per il Matese si spende ogni giorno, a chi ha osato avanzare proposte di sviluppo sui tavoli della politica è legittima la domanda: a che punto sta il Matese? “Conservare non è immobilismo, ma studiare, lavorare, programmare, dialogare con i luoghi perché ciò che abbiamo viva a lungo, e sia vivibile per le generazioni che verranno, e sia altrettanto vivibile per chi ogni mattina si sveglia in questa straordinaria porzione di Terra”.

IL PROVINCIALE, Rai2, ogni sabato alle 17.15, condotto da Federico Quaranta.
Un programma di Giuseppe Bosin, Andrea Caterini, Lillo Iacolino, Francesco Lucibello e Federico Quaranta – a cura di Simona Fuso e Valentina Loreto.
Produttore esecutivo Alessandra Badioli.
Regia di Gabriella Squillace

2 COMMENTI

  1. Gentili responsabili. Non ho visto il servizio ma mi è stato riferito che il dr. Quaranta ha parlato solo della Grotta di San Michele omettendo che materialmente è sita nel Comune di Raviscanina mentre la chiesetta si trova nel Comune di Sant’Angelo ma, la cosa più grave è che non ha parlato di Celestino V che è nato nel Castrum Sancti Angeli, cosa accertata scientificamente dalla Bolla di Canonizzazione che è stata scritta dalla cancelleria papale dal Notaio apostolico e firmata dal Papa Clemente V a seguito di un serissimo, pazientissimo e puntiglioso processo di canonizzazione. Non ha parlato, mi dicono, dell’olio che si produce in zona ma solo di biscotti che possono essere anche non graditi dalla maggioranza degli utilizzatori. Peccato! Peccato che si continuano a perdere occasioni importanti per la storia, la verità e la riscossa di un territorio martoriato fino al midollo.

    • Gentile sign. Costantino, il nostro territorio è bello e ricco di storie, di aneddoti, di luoghi, tutti degni di essere raccontati (e non solo quelli che giustamente lei chiama in causa).
      Vale per la tv, per le pubblicazioni…
      In casi come la trasmissione “Il Provinciale”, regista e autori hanno fatto una scelta ben precisa: dopo aver attentamente vagliato il materiale e studiato lungamente il nostro territorio (da un punto di vista storico e geografico) si sono soffermati su quegli aspetti che meglio rispondevano ai principi di questa trasmissione. Fondamentalmente hanno puntato sull’elemento “acqua” come avrà avuto modo di vedere. La passione con cui la Rai ha trattato in passato e sabato i nostri territori, ci fa ben sperare che ritorneranno…
      Buona giornata

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