Giovanna Corsale – Il 2 aprile prossimo si rinnova l’appuntamento con la Colletta per la Terra Santa, ogni anno occasione concessa alle comunità ecclesiali ed ecclesiastiche della Chiesa universale di manifestare il proprio sostegno ai custodi dei luoghi simbolo della cristianità. Nel giorno in cui il popolo cristiano ripercorre la passione e la crocifissione di Gesù, il Venerdì Santo, il gesto di generosità che ogni parrocchia vorrà compiere rappresenterà un contributo in più per la realizzazione delle opere di custodia dei luoghi e delle attività pastorali, sociali e educative a favore dei cristiani di Terra Santa e non solo.
Tutte le offerte che saranno raccolte nelle parrocchie delle varie diocesi italiane il Venerdì Santo saranno esclusivamente destinate alla Fraternità francescana che ogni giorno, da ben 800 anni, conduce la sua missione in Palestina, mediante un impegno che si concretizza in opere ispirate alla pace, strumento di gestione e contenimento di un dialogo non semplice tra le fedi che abitano il Medio Oriente. L’invito a diffondere il messaggio di generosità a beneficio della Terra Santa viene rivolto anche ai settimanali diocesani, in una nota a firma di Fr. Francesco Patton Ofm Custode di Terra Santa, che attraverso il loro servizio di comunicazione permettono ai cristiani di sentirsi più vicini alla Chiesa e ai suoi valori e Clarus accoglie l’invito alla sensibilizzazione.
È il concetto di ‘fraternità’ che fa da leitmotiv della partecipazione alla Colletta per la Terra Santa, concetto che, come sottolinea il cardinale Leonardo Sandri, prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali, è lo stesso ad aver ispirato san Francesco d’Assisi nella reinterpretazione dei rapporti della vita, “religiosi, economici, ecologici, politici, comunicativi. Il fondamento del nostro essere tutti fratelli e sorelle è proprio sul Calvario“. Sostenere i Francescani di Terra Santa costituisce “un’occasione per non girare lo sguardo, per non passare oltre, per non ignorare le situazioni di bisogno e difficoltà dei nostri fratelli e delle nostre sorelle che vivono nei Luoghi Santi”, continua il cardinale Sandri, ma soprattutto un impegno che si fa impellente soprattutto alla luce delle difficoltà legate all’emergenza Covid che nei luoghi di Gerusalemme sono amplificate, arrecando alla comunità cristiane del Medio Oriente un isolamento anche maggiore. (Fonte vaticannews.va)
Colletta del Venerdì Santo, un po’ di storia
Nata dalla volontà dei Pontefici di mantenere forte il legame tra tutti i cristiani del mondo e i Luoghi santi, in tempi recenti è stato Paolo VI a darle una spinta decisiva attraverso l’Esortazione Apostolica Nobis in Animo del 25 marzo 1974. La Custodia francescana, cui sono affidati i Luoghi Santi, attraverso la Colletta può portare avanti la missione a cui è chiamata: oltre alla conservazione dei Luoghi Santi, il sostegno e lo sviluppo della minoranza cristiana locale, la liturgia, le opere apostoliche, l’assistenza ai pellegrini. Nel 2020, su richiesta della stessa Congregazione per le Chiese Orientali, a causa della pandemia, l’appuntamento venne spostato al 13 settembre. Nello stesso anno, fortemente segnato dal Covid, grazie al fondo d’emergenza istituito dalla Congregazione e alla collaborazione di varie agenzie della Roaco (Riunione Opere Aiuto Chiese Orientali) sono stati finanziati 303 progetti in 24 Paesi, oltre a provvedere al sostentamento di sacerdoti e religiosi. (Da vaticannews.va)