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LA LETTERA. Marisa Pannone, il volto della gentilezza. A pochi giorni dalla morte non si ferma il ricordo e la gratitudine per lei

Nella scuola, in parrocchia, nella vita di tutti i giorni non si è mai sottratta all'impegno di essere di valido aiuto e di conforto per tutti

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Amica di molti, nel cuore di tanti: Marisa Pannone è deceduta lo scorso 12 marzo suscitando dispiacere, dolore, ma facendo emergere (il web ne è testimone) ricordi bellissimi di lei. Alla malattia con cui combatteva da alcuni mesi si è aggiunto il peso grave e determinante del Covid19. A Caiazzo, sua città di origine, il sindaco Stefano Giaquinto e uno stuolo di amici le hanno riservato parole di stima, di riconoscenza e di gratitudine: persona discreta, professionalmente di grande competenza, dolce, disponibile, di fede profonda e vivace, gentile nello sguardo e nei modi. Un modello la professoressa Maria, anche per chi una sola volta aveva avuto il piacere di incontrarla e scambiare con lei una parola (mai banale).
Oggi, un contributo altrettanto colmo di affetto giunge dalle amiche e colleghe di Piedimonte Matese dove Marisa ha vissuto per un periodo con la famiglia e dove ha insegnato (prima alle Scuole medie, e poi da docente di Geografia economica al Tecnico commerciale “De Franchis”).

A Marisa Pannone!
Marisa! Cara amica, dolce e sensibile. Ci hai lasciato senza che avessimo potuto incontrarti appena passata la bufera della pandemia. In questo periodo, il più difficile della tua vita, ti siamo state vicine con la preghiera e con le telefonate che, alternandoci, ti facevamo.
Tu, sempre serena, solare, eri felice della nostra vicinanza. Anzi ti interessavi di tutti, dei nostri familiari e di coloro che sapevi non stare bene e ringraziavi sempre. Non hai mai chiesto di pregare per te ma solo per le tue intenzioni e hai sempre pregato per le nostre.

Quanta bontà, quanta benevolenza verso tutti. Mai un commento negativo verso gli altri ma, talvolta, solo un sorriso giustificatorio se capitava che qualcuno non corrispondeva alla tua delicatezza di sentimenti. Che dire poi dell’autoironia che ti caratterizzava e denotava la tua intelligenza vivace?

Purtroppo abbia fatto poco profitto della tua testimonianza di vita in ogni ambito, a scuola nella comunità parrocchiale e nella vita sociale. Ti sei data tutta a tutti e sempre con entusiasmo: nel catechismo, all’oratorio, in Azione Cattolica come socia e segretaria, negli incontri di preghiera e nell’adorazione eucaristica parrocchiale. Hai ricoperto ruoli importanti nelle missioni a cui hai dato tanto. Ti sei sempre adoperata nel silenzio e con umiltà per tutto quello che poteva essere di aiuto all’altro. Non ti sei tirata indietro neanche quando ti è stato chiesto di dare lezioni di italiano ai vice parroci colombiani che si sono succeduti in Ave Gratia Piena.

Anche il senso di responsabilità nel compimento gioioso del tuo dovere di moglie, di mamma – adoravi Giovanni – di figlia, di insegnante e anche di alunna presso l’Istituto diocesano di Scienze Religiose, che hai frequentato con passione, ti hanno caratterizzato.

Ti sentiamo già in cielo a godere della gioia senza fine.
Te lo dovevamo, carissima amica!

Anna Francomacaro e amiche tutte

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