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RiVISTE per voi. Negazionisti? È la paura che li guida

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La Rubrica RiVISTE per voi, torna a proporre una “copertina” giunta da poco presso la Biblioteca diocesana San Tommaso d’Aquino. La riflessione è sul termine “negazionismo”, (la polemica sulle vaccinazioni infantili è sempre incorso)  riemerso prepotentemente nel dibattito fin dai primi segnali della pandemia da Covid19, e ancora fa proseliti tra quanti si ostinano a non voler conoscere, non voler capire. Le cause? Semplicemente paura…

Pierluigi Reveglia – Il Rasoio di Occam, che prende il nome dal filosofo e frate francescano Guglielmo di Occam, è un principio metodologico che, indica di scegliere, a parità di informazioni su di un problema, la soluzione più semplice. Ma se a parità di fattori la spiegazione più semplice è da preferire, per quale motivo sempre più spesso scienziati, politologi, antropologi ecc. si trovano a dover smontare fantasiose teorie complottiste, che solo uno sparuto numero di persone, non schiave dei poteri forti, riesce a comprendere perché?

Ce lo spiega approfonditamente la Professoressa Silvia Bonino in un articolo intitolatoAlle radici psicologiche del negazionismo e del complottismo comparso nel numero di marzo-aprile 2021 di Psicologia Contemporanea.
La professoressa parte dall’analisi della forte presenza negazionista nei riguardi del Covid-19 o della stessa esistenza del Sars Cov 2. Questo negazionismo persiste nonostante si siano superate le centinaia di migliaia di vittime. L’autrice descrive la negazione come lo strumento di difesa estremo usato dalla mente quando ci si sente sopraffatti dalla realtà. L’emozione che guida la negazione è la paura.
Ma di cosa abbiamo paura?
La risposta è quanto mai semplice, della morte.
La Bonino infatti asserisce che negli ultimi anni abbiamo sempre di più perduto la consapevolezza di essere vulnerabili. Il virus ci ha messo di nuovo di fronte alla questione che noi Sapiens siamo solo un altro semplice mammifero, e come tale soggetto alle leggi della biologia.

Altro aspetto importante sottolineato nell’articolo è che nel negazionismo non c’è solo la parte emotiva della paura ma anche un insieme di processi cognitivi che possono poi condurre al complottismo. La negazione obbliga gli individui ad eliminare tutte le informazioni esterne che mettano in dubbio le loro convinzioni. Essi, nel tentativo di trovare spiegazioni coerenti che confermino la negazione, arrivano a ragionamenti illogici che conducono a teorie del complotto. In questo contesto l’autrice sottolinea anche come durante quest’anno di pandemia la comunicazione dei media sia stata troppo spesso orientata al sensazionalismo e alla coltivazione dei dubbi e della paura.

Ma che fare? Come si possono aiutare le persone ad affrontare il pericolo, la paura, con meccanismi di difesa adeguati?
La Proposta della Bonino è semplice: bisogna costruire negli individui, attraverso l’educazione, una solida mentalità scientifica e una buona capacità critica. Mentalità scientifica e pensiero critico sono quanto mai indispensabili in un mondo complesso come quello in cui viviamo oggi. È facile vedere macchinazioni e complotti quando non si conoscono le basi di un fenomeno sociale o naturale. È anche per questo che, con la Biblioteca Diocesana San Tommaso d’Aquino, abbiamo pensato ad un percorso composto da brevi video divulgativi che toccheranno sia la sfera delle scienze naturali che quella delle scienze sociali. Globalizzazione e lavoro, cambiamenti climatici e sostenibilità saranno alcuni dei temi trattati nelle nostre “Pillole di BiblioDac”.

Restate sintonizzati, la Biblioteca viene da voi.

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