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Alife / Bassano del Grappa. Il Dott. Antonio Di Caprio nominato Direttore Sanitario dell’ULSS 7 Pedemontana

Una delle tante storie "eccellenti", uno dei tanti giovani che dopo aver dato il meglio di sé nello studio, sanno aprirsi una strada. L'ennesima partenza che impoverisce il Sud?

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Il Dott. Di Caprio con il direttore Generale dell’ULSS dott. Carlo Bramezza

Certi traguardi sono il frutto di un cammino compiuto con studio, lavoro, professionalità, umiltà…
È di alcuni giorni fa la nomina del dott. Antonio Di Caprio, originario di Alife, quale nuovo Direttore Sanitario dell’ULSS 7 Pedemontana in Veneto.

44 anni, residente a Bassano del Grappa, dopo aver frequentato il Liceo Classico Galilei di Piedimonte Matese si è laureato in Medicina e Chirurgia con specializzazione in Igiene e Medicina Preventiva presso la Seconda Università di Napoli. Il suo curriculum si è integrato con due master di II livello in “Programmazione, organizzazione e gestione in Sanità” e in “Health Tecnology Assestment: la valutazione delle tecnologie in Sanità”.
Per il dott. Di Caprio il nuovo incarico arriva dopo quasi 10 anni di esperienza negli ospedali dell’ULSS 7 Pedemontana: dal 2012 infatti lavora presso l’ospedale di Bassano con ruoli di importante responsabilità, fino ad assumere la Direzione Medica del San Bassiano dal 2016 al 2020 e dell’ospedale di Asiago dal 2015 ad oggi.

La sua storia, come quella di tanti giovani del Sud, si affaccia e si inserisce con il ricco bagaglio di capacità professionali e manageriali nella vita di una delle Regioni più ricche e produttive d’Italia, e più efficienti proprio dal punto di vista della sanità pubblica, seppur negli ultimi mesi abbia subito il peso schiacciante della pandemia da Covid-19.
La sua storia riporta alla mente i tanti ragazzi che terminati gli studi continuano a partire dal Sud portando con sé patrimoni di valori, i sogni personali e quelli di una famiglia che li ha sostenuti nel percorso di studi… È la cronaca di un’Italia che in alcune regioni si arricchisce delle competenze maturate nelle università del Mezzogiorno a danno di un Sud sempre più povero di spazi in cui inserirsi. Ma è l’Italia “unita”, quella che vive ben oltre le ricorrenze celebrative perchè c’è una rete di figli, ognuno con i doni della sua terra d’origine, che costruisce il presente e ne prepara il futuro…

 

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