Giovanna Corsale – Il Covid non molla la presa continuando a destare preoccupazione in ognuno di noi. Viviamo nella consapevolezza che siamo obbligati a fare attenzione a non essere troppo vicini agli altri e al massimo rispetto delle norme igieniche. Nonostante tutto, la decrescita dei contagi, seppure timida, resa possibile anche grazie all’iter vaccinale, ha instillato in ogni persona la speranza che prima o poi ci si potrà risollevare da questa situazione gravosa. E un primo segnale di speranza viene dalle comunità ecclesiali, da esse l’annuncio di una primavera decisamente diversa da quella dello scorso anno.
Alcune parrocchie della diocesi di Alife-Caiazzo hanno deciso di riprendere la celebrazione delle Prime Comunioni, dopo la sospensione delle funzioni imposta dalla pandemia per evitare assembramenti in chiesa. Torna così la gioia che caratterizza il giorno della Prima Comunione di ogni bambino, torna la commozione dei genitori e l’emozione di un’intera comunità che si ritrova nel suo tempio per partecipare alla festa. Torna l’immagine della ‘grande famiglia’ riunita, che si fa testimone del momento più importante per ogni bambino, quello del primo intimo incontro col Signore.
Accompagnare i piccoli e continuare a seguirli nel loro cammino verso l’Eucarestia, sorgente di vita, prepararli ad accogliere la Grazia divina e a condividere con gli altri questa esperienza è la missione alla quale le catechiste insieme ai loro parroci non hanno voluto rinunciare, nonostante le enormi difficoltà del momento, ma anzi garantire con ancora più determinazione ai bambini e alle loro famiglie la loro presenza che traduce l’immensa volontà del Signore.