Sarah Numico – “È stato un fulmine a ciel sereno in questa giornata di Pentecoste che è stata anche una giornata di piena ripresa di tutta l’attività turistica”, commenta al Sir don Gianluca Villa, parroco di Stresa, cittadina di poco meno di 5mila abitanti. “Stresa pullulava di vita al mattino” e poi la notizia, “che ci è giunta tra le 12 e le 12.15 ha oscurato il sole di questa giornata. E immediatamente ha ricordato una tragedia che si consumò qui più di 70 anni fa, quando crollò un pontile e annegarono tantissimi turisti. Riviviamo la tragedia che Stresa visse in maniera drammatica sul lago”. Questa volta invece sono state le pendici del Mottarone a diventare spettatori impotenti della tragedia.
Mancavano pochi istanti prima che la cabina raggiungesse i 1491 metri della cima, dopo 20 minuti di un tragitto mozzafiato della Funivia Stresa-Alpino-Mottarone che attira migliaia di turisti ogni anno regalando un panorama incredibile sul lago Maggiore e le montagne che vi si immergono. Un cavo di acciaio si è spezzato, il sistema di protezione non ha funzionato e la cabina è rovinata a terra e ha ribalzato giù per il dirupo scosceso, per poi accartocciarsi definitivamente contro gli abeti delle pendici del monte. Nel corso della giornata di ieri il bilancio è salito fino a 14 vittime, a mano a mano che i soccorritori ritrovavano i corpi espulsi dall’abitacolo. Erano 15 i passeggeri anziché i 50 che normalmente trasporta ogni cabina, causa Covid. Solo il piccolo Eitan di 5 anni è sopravvissuto, ed è stato portato al Regina Margherita.
“Nella tragedia non ci sono stresiani”, aggiunge ancora don Villa, “però c’è lo strazio per la morte di queste famiglie”. E questo strazio è subito stato assunto dalla comunità parrocchiale nella messa delle 18 di domenica sera, che il parroco ha celebrato mentre le salme venivano trasferite nelle camere mortuarie dell’ospedale Castelli di Verbania. “A messa ho detto che questo non è un progetto di Dio, ma è una responsabilità incancrenita dell’uomo”. Perché “il Dio cristiano è un Dio che rimane schiacciato con l’uomo, Dio soffre con noi. Il dito puntato non è verso Dio, ma verso le responsabilità umane. In questo momento Dio piange con noi e viene a consolare, a camminare con noi”.
Olimpia Bossi, procuratore capo di Verbania, ha subito disposto il sequestro della funivia ed ha aperto le indagini per omicidio colposo plurimo e lesioni colpose. Le indagini dovranno capire che cosa ha spezzato un cavo d’acciaio che aveva superato la revisione e i lavori del 2016 che erano costati oltre 4 milioni di euro. “La funivia è sempre stata una patata bollente da risolvere”, aggiunge don Villa, con un pensiero anche alla ricaduta che avrà per la vita di Stresa: “Essendo appena usciti dalla pandemia il blocco della funivia arresterà un polmone di questa cittadina turistica”.
Nella serata di ieri, la comunità di Stresa si è ritrovata per la recita del rosario. “In un piano provvidenziale misterioso avevamo già in programma la recita del rosario alle 20.30 presso la Chiesa della Madonna della Consolazione, proprio sotto i piloni della funivia, a Someraro”. La sindaca, Marcella Severino, nel cuore della notte ha scritto: “Volge al termine un’interminabile giornata, devastante, che mi ha molto provata, che ha sconvolto la nostra comunità, il territorio e l’Italia tutta. Non è stato facile, sono state interminabili ore strazianti”.
Dalla prima cittadina parole di ringraziamento per “le autorità, le forze dell’ordine, i parlamentari del territorio, i volontari, il Sindaco di Baveno e tutti i colleghi sindaci e ai tanti amministratori che con messaggi e telefonate hanno espresso la loro vicinanza alla nostra comunità rendendosi disponibili per qualsiasi aiuto”. Tanti sono stati i messaggi di cordoglio che hanno abbracciato ieri Stresa, a partire dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, fino alle più alte cariche dell’Unione europea. “Il pensiero va alle vittime, ai bambini, ai loro famigliari. Stresa non li dimenticherà”, conclude il suo messaggio Severino.
Fonte Agensir