L’esperienza della Pentecoste ieri ha toccato la comunità ecclesiale di Caiazzo che ha vissuto la gioia di essere chiesa, perché toccata da un segno forte: la scelta definitiva di Suor Eurides Carvalho di consacrarsi a Dio e la preghiera condivisa tra il vescovo Mons. Giacomo Cirulli, i sacerdoti presenti, il parroco don Antonio Di Lorenzo, i laici, le famiglie e i bambini, le religiose della congregazione Povere Figlie della Visitazione, le consorelle della congregazione di San Francesco di Sales presenti in Diocesi; e quella condivisa in comunione spirituale con gli amici e familiari di Suor Eurides collegati via web dal Brasile, suo paese d’origine.
Momento di grazia confermato e guidato dalle parole del Vescovo che ha “letto” il la scelta della consacrazione nella solennità di Pentecoste, come “giusta” perchè in un momento intenso per la vita della Chiesa. “Siamo qui ad accogliere il sì di suor Eurides perché abbiamo ricevuto lo Spirito Santo… Senza lo Spirito, infatti, cosa sarebbe rimasto di quella bella esperienza vissuta dai discepoli con Gesù? Non saremmo stati qui (…) a fare la Chiesa (…). È lo Spirito che agisce, che guida, che consola, che rafforza, che conforta, che guarisce..; lo Spirito che è luce e illumina un percorso di vita che altrimenti sarebbe corsa nel buio più totale. E invece è qui ad accompagnarci verso la grande Luce”.
Suor Eurides, presente da tre anni a Caiazzo, è parte della piccola Comunità religiosa che in città opera attraverso le attività pastorali e ricreative del Centro Madre Claudia, riservando un’attenzione particolare alle fasce più deboli della popolazione.
L’entusiasmo, la premura e il coinvolgimento della religiosa nella vita delle persone ieri hanno trovato risposta nei tanti che si sono radunati intorno a lei.
Celebrazione in cui si sono alternati i toccanti riti della consacrazione: la presentazione di Suor Eurides chiamata dal Vescovo; poi la testimonianza dell’amica Concetta Colucci con il racconto dell’esperienza missionaria condivisa in Brasile; e dopo l’omelia l’invocazione dei Santi che ha visto la religiosa prostrarsi a terra in segno di totale consegna della propria vita a Dio e di umiltà. Dopo, Suor Eurides, ha pronunciato la sua richiesta alla Madre Generale dell’Ordine di consacrarsi definitivamente al Signore, e successivamente la firma – sull’altare – a testimonianza di quanto avvenuto.
Ma è stata la preghiera del Vescovo, l’invocazione su di lei del dono dello Spirito Santo, a porre il sigillo definitivo sul suo sì, reso visibile come segno di unione con lo sposo, con la consegna di un anello da parte del pastore che suor Eurides porterà al dito…
“Davanti a noi, in cerca di miracoli, di sensazionalismi, di segni chissà quanto grandi, si compie invece il miracolo più grande”, le parole di Mons. Cirulli, “che è quello di una donna che dice a Dio in piena libertà io sono tua serva e tua sposa”. Così il Vescovo ha voluto dire la grandezza di un momento che unisce Dio e l’uomo, quando una chiamata e una risposta libera si incontrano per generare il bene nell’annuncio del Vangelo, nella carità ai fratelli, nel soccorso agli ultimi, così come ha scelto di fare Suor Eurides.