Home Chiesa e Diocesi La Santa Sede entra nell’Organizzazione Mondiale della Sanità come osservatore permanente

La Santa Sede entra nell’Organizzazione Mondiale della Sanità come osservatore permanente

Con la risoluzione “Participation of the Holy See in the World Health Organization”, adottata ieri durante la 74.ma sessione, oltre 70 Paesi hanno sostenuto la candidatura come Stato non-Membro Osservatore dell'Organizzazione Mondiale della Sanità

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La sede dell’Organizzazione mondiale della Sanità a Ginevra

Francesca Sabatinelli – Città del Vaticano

È la testimonianza “dell’impegno della famiglia delle nazioni nell’affrontare, attraverso il dialogo e la solidarietà internazionale, le sfide globali di salute che affliggono l’umanità”. È così che si deve leggere la decisione di formalizzare, a partire da oggi, la partecipazione della Santa Sede ai lavori dell’Oms, Organizzazione Mondiale della Sanità, in qualità di Stato non-Membro Osservatore. In un comunicato stampa, la Santa Sede sottolinea anche che tale decisione “riflette il rapporto che la Santa Sede intrattiene in modo continuo con questa Organizzazione, sin dal 1953”, da quell’anno, infatti, la Santa Sede ha iniziato a partecipare alle Sessioni dell’Assemblea Mondiale della Sanità come Osservatore ad casum, dietro appositi inviti del Direttore Generale dell’OMS. La Santa Sede veniva regolarmente invitata anche alle riunioni degli organi direttivi dell’Organizzazione.

71 Paesi che hanno adottato la risoluzione

La risoluzione “Participation of the Holy See in the World Health Organization”, presentata dall’Italia, è stata adottata per consenso, dall’Assemblea Mondiale della Sanità. A co-sponsorizzarla sono stati 71 Paesi di tutte le aree geografiche del mondo: Albania, Algeria, Andorra, Angola, Arabia Saudita, Argentina, Armenia, Austria, Bahrain, Bangladesh, Belgio, Botswana, Brasile, Bulgaria, Capo Verde, Cile, Colombia, Costa Rica, Croazia, Cipro, Ecuador, Egitto, El Salvador, Emirati Arabi Uniti, Eswatini, Filippine, Georgia, Germania, Giappone, Grecia, Guatemala, Haiti, India, Indonesia, Irlanda, Italia, Kenya, Kuwait, Lettonia, Libano, Lituania, Madagascar, Malta, Marocco, Monaco, Montenegro, Mozambico, Namibia, Nicaragua, Oman, Pakistan, Panama, Peru, Polonia, Portogallo, Qatar, Repubblica Ceca, Repubblica Domenicana, Repubblica di Corea, Romania, San Marino, Senegal, Sierra Leone, Singapore, Slovacchia, Slovenia, Sud Africa, Sri Lanka, Turkmenistan, Ucraina, Ungheria, Vanuatu.

Di Maio, la Santa Sede darà un valore aggiunto

Si tratta – si legge in una nota del governo italiano – di un riconoscimento dell’importante ruolo svolto dalla Santa Sede in campo umanitario e sanitario, in particolare nei Paesi in via di sviluppo e da ultimo nel contrasto alla pandemia. “Sono convinto che la Santa Sede –  è la dichiarazione del ministro degli Affari Esteri Luigi di Maio – che  presta assistenza da anni attraverso le organizzazioni della Chiesa Cattolica a milioni di persone bisognose in tutto il mondo, apporterà un prezioso valore aggiunto all’Organizzazione Mondiale della Sanità e rafforzerà ancora di più lo spirito di solidarietà a livello globale. Sarà di grande ispirazione per tutti gli Stati membri”.

Fonte vaticannews.va

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