Giovanna Corsale – 6 giugno 2021: zio Errico Fazzone compie cento anni. A rallegrarsi insieme a lui e alla sua famiglia tutta la comunità di Caiazzo che ieri ha partecipato ad un momento di rara commozione inondando zio Erricuccio di affetto e gratitudine.
“Una giornata indimenticabile”, per il sindaco di Caiazzo Stefano Giaquinto, il quale sceglie tre semplici parole per esprimere la grandezza emozionale di una tappa fondamentale per il dolce zio Erricuccio e per la città intera. “Oggi zio Erricuccio ha commosso tutti i presenti, recitava ogni passo della Santa Messa”, dando prova di perseverare nella sua scelta di affidare al Signore la sua vita, “alimentandosi giorno dopo giorno dell’Eucarestia”.
La fede ha accompagnato zio Erricuccio sin da giovane, grato al Signore nei momenti di gioia e rimettendosi alla Sua volontà nelle circostanze più difficili in cui mai si è rassegnato, ma anzi ha costruito proprio a partire da esse e ciò solo grazie a una fede inossidabile, che ha saputo trasmettere ai suoi figli, ai nipoti e pronipoti. L’amore per la pace, il valore del lavoro a cui si accompagna il senso del sacrificio, l’umiltà, il rispetto delle leggi e delle Istituzioni, l’amore e la cura della famiglia, sono le componenti salienti dell’eredità che Errico Fazzone lascia alla collettività e a ognuno di noi.
Una domenica pregna di fede e umanità, trasparse dal volto di Errico, attraversato dalle rughe del tempo ma felice, in modo più evidente quando ha accolto con un bacio la pergamena offertagli dal parroco mons. Giovanni Fusco, in segno di riconoscenza verso Dio. Dopo la messa, i festeggiamenti sono entrati nel vivo in un’atmosfera di allegria condivisa, oltreché dalla famiglia Fazzone, da sempre molto attiva nella vita parrocchiale, dal primo cittadino Giaquinto, dal presidente dell’Associazione Nazionale Reduci e Combattenti Ugo Romano e dal presidente della locale sezione Enrico D’Agostino che ha coordinato l’organizzazione della festa.
L’amore di Dio e l’amore per la Patria hanno guidato zio Erricuccio sin da giovane, da quei 5 anni di prigionia in Africa che lo hanno segnato profondamente, ma mai scalfito il suo coraggio, cosicché, tornato a casa reduce da quell’esperienza drammatica, senza esitazione decide di costruire la sua bella famiglia. Oggi Errico, nominato dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella Cavaliere della Repubblica, ha un secolo di vita sulle spalle, ma con orgoglio e lucidità fa dono del suo insegnamento prezioso soprattutto per i più giovani.