Davide Cinotti* – Sono rimasto positivamente impressionato dal lavoro svolto dall’Associazione Amici di Pericle che attraverso suoi esponenti ha cominciato un’opera di presa in cura di alcuni beni comuni della città di Piedimonte Matese. Dalla fontana di piazza Carmine passando per il giardino meditativo dedicato a San Pio da Pietrelcina, dalle aiuole alle giostrine per bambini. Insomma un esempio di alta educazione civica a fronte del momento, ormai decisamente dilatato nel tempo, di assoluta crisi politica, finanziaria ed amministrativa del Comune di Piedimonte Matese da tempo impantanato in un commissariamento che lascia poco spazio a progetti e riqualificazioni. Ecco allora che, usciti dal coma dell’attesa assistenzialistica, alcuni cittadini si adoperano dal basso per toccare vette di autogestione del bene comune, mettendo in pratica i valori fondanti della politica stessa, uscendo dalla paralisi della mortificazione civile.
Questi volenterosi cittadini hanno realizzato l’abbandono del senso di credito sociale, caratteristico di chi attende sempre che qualcun altro dall’alto di posizioni di rilevo faccia qualcosa, sono invece entrati in una dimensione benevolmente debitoria nella quale già solo la considerazione dell’Altro come soggetto con uguali diritti si concretizza nell’impegno civile, guidati da ideali, da valori e da sigilli fondanti della società civile.
“Ciò che è pubblico è di tutti, è anche mio, non mi appartiene ma è condivisibile con gli altri, ed è questo che può rendere felici”, questo è il pensiero che a mio avviso ha fatto rompere gli indugi a chi per amore della propria terra, si mette in gioco. Non si può essere sempre racchiusi in una dimensione creditoria nei confronti delle istituzioni, della politica o anche degli altri cittadini, non si può sempre attendere che “qualcun altro lo faccia al posto mio o perché devo farlo io?”, queste donne e questi uomini stanno realizzando un altro contagio, non quello virale e mortifero che tutti abbiamo purtroppo imparato a conoscere nell’ultimo anno, ma una contaminazione di positività, di altruismo, di apertura al dialogo e al confronto.
C’è molto proselitismo in città, roba da andarne fieri. Non si può sempre fare demagogia, contano i fatti e le opere sono quelle che trasformano i semplici cittadini in Testimoni di bellezza. La bellezza a volte è nascosta o dimenticata, sotterrata nella polvere o mortificata dal tempo, ma esiste ancora, va soltanto riscoperta, deve essere svelata. Il senso di debito verso la propria città, verso la storia della propria città fonda la libertà. Il debito è il segno della nostra discendenza, della nostra provenienza, del fatto che senza l’Altro la nostra vita non avrebbe né senso né significato. Ringrazio l’associazione Amici di Pericle e li sento vicini a me ed a tutti quelli che credono nella forza del volontariato, vicini a quelli come me che credono nei propri sogni e fanno dei propri desideri le stelle comete da seguire, diventando poi non più solo cittadini ma stelle cui le nuove generazioni devono guardare per orientarsi nel cammino del futuro.
*Psicoterapeuta, Direttore Centro diocesano per la Famiglia “Mons. Angelo Campagna”
Da sapere
L’Associazione Amici di Pericle, lancia il LABORATORIO BENI COMUNI
26-27 giugno 2021 (link)
Programma generale
Sabato 26 giugno | 18.00-20.30
“Beni comuni e Patti di collaborazione”
L’esperienza, tutta italiana, di amministrazione condivisa viene raccontata direttamente da Pasquale Bonasora, membro del Consiglio Direttivo Labsus. È previsto anche il saluto e l’intervento di Gregorio Arena, Presidente di Labsus.