Noemi Riccitelli – Un paesaggio assolato, il mare che si confonde con il cielo, pasta, gelati e giornate infinite trascorse in mille avventure: no, il nuovo film Disney-Pixar non si svolge in un’ambita spiaggia californiana, ma in Italia.
Luca, diretto dal regista di origini italiane Enrico Casarosa, è ambientato nel Bel Paese, nell’immaginario Portorosso, piccolo e pittoresco borgo ligure nelle Cinque Terre.
Il film è disponibile dal 18 giugno sulla piattaforma streaming Disney Plus.
La storia racconta di Luca, una creatura marina che desidera conoscere il mondo al di sopra della superficie d’acqua in cui vive, ambizione che gli viene però negata dalla sua famiglia, che lo mette in guardia dai pericoli del mondo degli umani.
Un giorno, per caso, incontra Alberto, anch’egli una creatura marina che però vive da tempo sulla terraferma, grazie al quale scopre non soltanto di poter assumere fattezze umane fuori dall’acqua, ma anche i piaceri della vita di quel mondo.
Tra cult della canzone popolare italiana (Gianni Morandi, Rita Pavone, Quartetto Cetra, Edoardo Bennato), simboli iconici del design made in Italy (la Vespa, l’oggetto del desiderio dei due protagonisti), il cinema (le mura di Portorosso sono costellate di locandine cinematografiche e l’immagine di Marcello Mastroianni compare in una buffa sequenza) e la gastronomia tricolore che fa gola a tutto il mondo, declinata al regionale (pasta al pesto, gelato e focaccia), Luca è una sentita dichiarazione di cuore del regista alle sue origini: Casarosa, infatti, è nato a Genova e con questo film ha rievocato le sue estati sulla riviera ligure e le peripezie con il migliore amico Alberto.
Il tema del film è proprio l’amicizia, il sentimento profondo, unico che unisce due anime: non solo nel momento del gioco, del semplice stare insieme, ma nella crescita stessa, stimolando a vicenda il meglio di entrambi. È l’affermazione di sé stessi attraverso il confronto con l’altro.
Luca e Alberto progettano, sognano insieme, litigano anche, ma ci sono l’uno per l’altro: è Alberto che sprona Luca ad esplorare la realtà oltre il mare, a non avere paura, a buttarsi a capofitto in ogni situazione: “Silenzio, Bruno!” è la battuta che rimane impressa, il mantra che Alberto insegna a Luca. “Bruno” o chi per esso, è la coscienza, quella voce irrazionale dentro ognuno che spesso arresta e priva occasioni ed emozioni e che, altrettanto spesso, va addomesticata.
E Luca, sebbene più pavido ma di cuore, dimostra alla fine tutto il suo coraggio e il bene che prova per Alberto.
L’altro tema che Luca porta in evidenza è quello dell’accettazione della diversità, l’inclusione: il mare e la terraferma sembrano all’inizio incompatibili, le due realtà si temono a vicenda e, ovviamente, l’una avverte la necessità di soggiogare l’altra per eliminarne la minaccia.
Tuttavia, la stessa natura ibrida di Alberto e Luca e la genuinità di sentimenti degli abitanti di Portorosso dimostrano che non c’è distanza che tenga e che le differenze sono solo una costruzione da abbattere: la comunione di due mondi diversi è possibile con la scoperta, la curiosità, la conoscenza.
Il film, nel complesso, è un’esplosione di colori accesi, vividi, brillanti: l’animazione cura ogni particolare dettaglio, dalla foglia di basilico sulle appetitose trenette alla cremosità del gelato che si scioglie sui coni. Un vero peccato non aver potuto apprezzarne la visione sul grande schermo.
Luca è girato in inglese, voce del protagonista è il giovane attore Jacob Tremblay (noto per il suo ruolo nel film Wonder): alla lingua si alternano battute in italiano che, sebbene risentano di qualche stereotipo stigmatizzato e di una pronuncia nostrana che può sembrare un po’ macchiettistica, contribuiscono a dare tono e colore ai personaggi, oltre che ad enfatizzare il folklore italiano. Tuttavia, altrettanto valido è il cast di doppiatori italiani (Orietta Berti, Marina Massironi, Luca Argentero, Luciana Litizzetto ecc…), per cui il consiglio è quello di apprezzarne entrambe le versioni, in originale e in italiano.
E la Vespa che i due protagonisti tanto desiderano? Bisogna guardare il film fino alla fine, per un epilogo che, come solo la magia Disney sa fare, muove i cuori da generazioni.