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La giornalista Nadia Verdile a Piedimonte Matese presenta “Carne Viva”, il Sud tra brigantaggio e sogno di America

"Carne Viva. Una saga italiana fra otto e Novecento” della scrittrice e giornalista Nadia Verdile riflette sul fenomeno del brigantaggio e dell'Italia postunitaria in cui si inserisce la storia della società più povera e del desiderio profondo di riscatto conquistato con l'emigrazione in America. È la storia della sua famiglia di origine, ma è la storia di tutti.

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Nadia Verdile, giornalista e scrittrice, sarà a Piedimonte Matese per la presentazione del suo ultimo libro “”Carne Viva. Una saga italiana fra otto e Novecento” (Maria Pacini Fazzi Editore, 2021), ospite della Biblioteca diocesana San Tommaso d’Aquino. Il Cortile dell’Episcopio, venerdì 2 luglio alle 18.30, torna ad accogliere una riflessione – questa volta in forma di romanzo storico – sul tema delle aree interne e le sue declinazioni storiche e sociali, che la Biblioteca diocesana da circa un anno approfondisce attraverso confronti a più voci.

Un romanzo storico, di sole verità, di narrazioni, che fotografano un Molise a due marce, quello dei ricchi e quello di categorie “altre” divise al loro interno ancora in base ad una maggiore o minore povertà, ma tutte, accomunate dal denominatore comune della sottomissione, dell’ignoranza…

Il tutto nella cornice di una Italia postunitaria reduce delle azioni violente del brigantaggio, priva di una classe politica capace di pensare ed accompagnare il nuovo percorso sociale ed economico dei cittadini, vinta dalla rassegnazione che accompagna la vita del popolo che l’autrice descrive.

È una storia a cielo aperto, quella di Verdile, su cui piovono sentimenti contrastanti: diritti negati, amori soffocati, violenza, morte, religiosità popolare, fede contadina, malattie, sogni soltanto sognati, motivati tentativi di riscatto; non manca mai a più riprese, tra le nubi che soffocano l’aria, uno spiraglio di luce, un motivo portante: la musica (e la cultura) diventano la salvezza a cui più volte si aggrappano i protagonisti.
Nadia Verdile dipinge a chiare linee il Molise di cui è originaria grazie ad una accurata ed esauriente ricerca d’archivio e ad un fortuito convogliare di fatti, notizie, narrazioni, aneddoti, documenti privati che le si sono offerti non appena ha intrapreso questo viaggio di ricerca, storica e interiore da cui è emersa la forza dell’autrice-donna, attenta proprio a loro… alle femmine, sfruttate, pagate male, violentate, insultate e poi miracolosamente amate, rispettate, curate…

A lei il merito di aver ricomposto una storia di respiro universale in cui sul tema dell’emigrazione, familiare a tutto il Sud, ci ritroviamo tutti perché sfiorati inevitabilmente da tante simili partenze con casse e valigie di cartone, con la fame nello stomaco, l’aspirazione di un futuro diverso per le “piccole creature” e un biglietto di sola andata per la Merica.

Concetta e Umberto sono i protagonisti trasversali di una storia in cui parlano la politica, il sistema scolastico, l’economia, i paesi e le città, i sistemi familiari: tutti aspetti che l’autrice definisce ancora carne viva in quel contesto che ancora oggi attende l’America, ma non quella geografica dove rifugiarsi per la fame urgente di pane e riscatto sociale, ma l’America in quanto “altro” e “oltre”, possibilità di sviluppo e di lavoro, spazi di cultura e di progresso…ma questa volta più facilmente raggiungibili, a due passi da casa.

È una storia di ieri, ma anche una riflessione sull’oggi, per comprendere quanta strada è stata percorsa verso i diritti e servizi che contribuiscono a dare dignità e prospettive di futuro all’Italia dei centri minori, spesso ancora invisibili.
Ma è anche e soprattutto storia di amore e fedeltà che salvano e liberano.

Una chiacchierata a più voci con l’autrice permetterà di sfogliare dal vivo le pagine di Carne Viva, di dialogare direttamente con i suoi personaggi, di accedere alla loro intimità… Il suo intervento sarà preceduto dalla testimonianza della prof. Iolanda d’Angelo, docente e collega di Nadia Verdile, dalle parole di don Salvatore Di Chello, parroco di Valle Agricola. Modera Grazia Biasi, direttore di Clarus.

 COME PARTECIPARE 
Come per gli eventi già curati dalla Biblioteca diocesana San Tommaso d’Aquino, al fine di garantire il necessario distanziamento sociale per il rispetto delle norme anticovid, è necessario prenotare la partecipazione sul sito www.bibliodac.it e cliccare la “Prenota adesso” e selezionare l’evento; oppure tramite App  (AndroidIOS) e selezionare “prenota” dal menu a tendina; oppure telefonare dalle 17.00 alle 19.00 di martedì, mercoledì e giovedì, chiamando al numero 0823 912707 (interno n.3).
 L’evento sarà trasmesso online sui social della Biblioteca (FacebookYouTube).

Già ospite della Biblioteca Diocesana San Tommaso d’Aquino, Rossano Pazzagli, autore di “Un Paese di paesi”

INTERVISTA. Rossano Pazzagli a Piedimonte Matese. “Aree interne, da spazi di tradizione a laboratori di innovazione”

 

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