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Domenica in tutte le chiese la preghiera per i migranti morti in mare

L'appello di Papa Francesco a riflettere sulla condizione di tanti fratelli morti in mare, i numeri sempre crescenti delle vittime che si affidano a trasporti di fortuna: la Chiesa Italiana domani prega per quanti sono stati sepolti tra le onde e in

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“Il Mediterraneo è diventato il cimitero più grande dell’Europa”, ha affermato Papa Francesco all’Angelus del 13 giugno scorso, aggiungendo la domenica successiva (20 giugno): “Apriamo il nostro cuore ai rifugiati; facciamo nostre le loro tristezze e le loro gioie; impariamo dalla loro coraggiosa resilienza!”.
Le parole del Papa di fronte alle tragedie del mare e al ripetersi di sbarchi chiedono di guardare con lucidità al fenomeno delle migrazioni. Alla riflessione si affianca la preghiera, tanto che la Conferenza Episcopale Italiana ha fissato per domenica 11 luglio in occasione della festa di San Benedetto, patrono d’Europa, che in tutte le chiese sia dedicata una preghiera dei fedeli ai fratelli migranti morti in mare.

I dati. Nei primi cinque mesi dell’anno secondo l’Organizzazione Mondiale per le Migrazioni (OIM), sono morte nel Mediterraneo centrale 632 persone (+200% rispetto allo scorso anno), di cui 173 accertate e 459 disperse. La media ne calcola più di quattro al giorno, a cui purtroppo occorre aggiungere le vittime degli ultimi tragici naufragi delle altre rotte del mare, tra cui quella delle Canarie che ha avuto una tremenda escalation nell’ultimo anno, e i tanti fratelli e le tante sorelle morti lungo il deserto del Sahara, in Libia o nei Balcani.

L’ultimo sbarco. Le ultime scene a cui abbiamo assistito poche ore fa riguardano lo sbarco di altri 572 migranti salvati in mare dalla Ocean Viking della Ong SoS Méditeranée: il porto sicuro di destinazione concesso alla nave è stato quello di Augusta al termine di giorni difficili ed estenuanti a causa della tensione e della stanchezza degli uomini e delle donne a bordo e per il progressivo ridursi di cibo e acqua.

La preghiera comune. La Chiesa sceglie la preghiera per quanti hanno perso la vita nelle acque dei nostri mari in cerca di una vita diversa e forse migliore di quella che hanno lungamente conosciuto; preghiera per le famiglie rimaste nel dolore…
Parole, che tutti possono condividere e su cui fermarsi nella giornata di domani anche fuori dal contesto della celebrazione.

Per tutti i migranti e, in particolare, per quanti tra loro hanno perso la vita in mare, naviganti alla ricerca di un futuro di speranza. Risplenda per loro il tuo volto, o Padre, al di là delle nostre umane appartenenze e la tua benedizione accompagni tutti in mezzo ai flutti dell’esistenza terrena verso il porto del tuo Regno. Al cuore delle loro famiglie, che non avranno mai la certezza di ciò che è successo ai loro cari, Dio sussurri parole di consolazione e conforto. Lo Spirito Santo aleggi sulle acque, affinché siano fonte di vita e non luogo di sepoltura, e illumini le menti dei governanti perché, mediante leggi giuste e solidali, il Mare Nostrum, per intercessione di san Benedetto, patrono d’Europa, sia ponte tra le sponde della terra, oceano di pace, arco di fratellanza di popoli e culture. Preghiamo.

Sarà un modo un modo per fare memoria ed esortare ogni cristiano a essere, sull’esempio del Santo patrono d’Europa, messaggero di pace e maestro di civiltà.

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