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Campioni d’Europa. L’Italia che fa bene all’Italia

Campioni d'Europa nella terra di Sua Maestà la Regina. L'Italia di Mancini vince il campionato europeo di calcio battengo l'Inghilterra ai rigori

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L’Italia che fa bene all’Italia. È quella dello sport che nel giro di poche settimane ha donato al Paese freschezza, speranza, sorrisi, il piacere della festa.

Campioni d’Europa nella grigia Inghilterra al termine di una serata che ha fatto soffrire, e poi piangere…di gioia.
L’azzurro alla fine si è imposto, si è fatto strada discretamente tra i cori di uno stadio che sembrava non lasciare una frazione di silenzio al nostro tifo. Hanno vinto sì, umiltà e discrezione, quella del mister Roberto Mancini, della squadra, del popolo italiano paziente e fiducioso.
Abbiamo meritato tutto questo; l’ha meritato un Paese per mesi ha versato lacrime di dolore e disperazione e che ora (nelle poche ore delle partite del campionato europeo) ha staccato la spina da quelle tensioni che tuttavia rimangono ricordandoci una realtà a più facce e a più marce. Il Covid – ricordiamolo – non è alle spalle: contagi, disoccupazione, disagi sociali, economia, nuove povertà sono anch’essi “Italia”.

Dalle qualificazioni alle prossime Olimpiadi di Tokyo in cui l’Italia sarà presente con un gremito squadrone, alla finale di tennis sull’erba di Wimbledon per i meriti di Matteo Berrettini, alla Coppa alzata ieri sera dal capitano Giorgio Chiellini, è un continuo sorridere e ‘grazie’ pronunciati con il cuore riconoscendo nello sport la formula che stavamo aspettando perché tornassimo non solo a condividere occasioni di festa ma anche di riflessioni.

Ed è quella che ci consegna mister Mancini ma che simbolicamente ne rappresenta altre nell’Italia dello sport: essere un gruppo, lavorare per stabilire legami e condividere un sogno, un traguardo comune è la strada per vincere; darsi il cambio in campo senza capricci, motivarsi a vicenda, dedicare una vittoria all’amico infortunato, scherzare insieme e insieme convincersi che si può andare a rete. È questo il miglior contagio della Nazionale italiana di Calcio.

Merito di tutti (perché in squadra si divide in parti uguali…) ma del Mister di più. Per quello stile sobrio e contenuto sempre, per l’emozione mai frenata, per la scelta di rappresentare questa squadra non da solo, ma volutamente alla pari con gli amici Luca Vialli, Lele Oriali, Alberico Evani.

La vittoria è tutta lì: un gran gioco di squadra, con dedica speciale all’intera famiglia italiana disseminata nel mondo, ovunque.

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