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Saperi e tradizioni da conservare ed esplorare. L’Associazione Love Matese presenta i suoi nuovi progetti

"Lost on Matese" e "Matese ExpLovers", condiviso con Franco Pepe, le nuove iniziative dell'Associazione Love Matese di promozione del territorio altocasertano e matesino

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Giovanna Corsale – Le parole spese per raccontare il Matese non sono mai superflue, tanta è la ricchezza dei suoi luoghi e delle sue tradizioni: intelligenze, energie, abilità, esperienze che hanno plasmato l’identità della terra matesina e altocasertana. Le eccellenze di questa porzione di Campania incarnano il testimone raccolto dalle ultime generazioni, con la promessa, che diventa debito, di custodirlo con cura e valorizzarlo al massimo. Su questa premessa si fondano i progetti Lost on Matese e Matese ExpLovers, che nascono dall’entusiasmo e dall’intento di incrementare il turismo in particolare nelle aree interne del Parco del Matese, da sempre motivi trainanti delle attività promosse dall’Associazione Love Matese.

Lo scorso 19 giugno, presso la Borsa Mediterranea del Turismo di Napoli, gli amici Angelo Rotunno e Claudia Orsino hanno presentato Matese ExpLovers, progetto condiviso con il caiatino Franco Pepe, maestro della pizza, e gli artigiani delle chicche gastronomiche utilizzate per le sue inimitabili pizze, avviato già da un po’. La finalità è quella di ripercorrere l’iter di preparazione, fase per fase, partendo dalla scelta degli ingredienti, prodotti della biodiversità altocasertana e matesina, che rendono le pizze del maestro Pepe uniche. Veri e propri percorsi sensoriali, sinestetici, che coinvolgono cioè tutti i sensi, attraverso cui scoprire il retroscena della lavorazione dei gustosi componenti delle pizze, che diventa scoperta di un territorio.

La seconda iniziativa lanciata da Love Matese, invece, Lost on Matese, ha ricevuto il cofinanziamento da parte della Regione Campania e consiste nel narrare mediante video, tra il tutorial e il racconto, in cui raccogliere testimonianze, leggende e storie che vanno assolutamente custodite nella memoria collettiva. Un percorso scandito in 80 tappe, della durata di un anno, in cui ogni stagione è legata a eventi che la caratterizzano, con l’obiettivo di costruire una banca dei saperi. La ricetta del Nocino, la coltivazione delle cipolle e la creazione della ‘nzerta, la raccolta delle erbe spontanee o ancora la tradizione dei carbonai. Questi e tanti altri gli usi e i costumi che rappresentano il “marchio di fabbrica” delle comunità matesine, assolutamente da conservare gelosamente.

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