Il Lago Matese si conferma pulito e in buona salute: a darne notizia è Legambiente che anche quest’anno tramite l’iniziativa Goletta dei Laghi, in un mese di navigazione ha censito ben 15 bacini lacustri, da Nord a Sud Italia e analizzato i preziosi ecosistemi dei bacini troppo spesso minacciati da scarichi non depurati e inquinati, dalla cementificazione, dalla captazione delle acque, dall’incuria e dall’inquinamento da microplastiche.
Sono 4 i bacini della Campania esaminati
Rientra l’allarme per il Fusaro e l’Averno
Per il terzo anno consecutivo, il lago matesino, il più alto bacino carsico d’Italia, si conferma “nei limiti” secondo il risultato delle analisi effettuate in 4 punti dello specchio d’acqua (tutta la campagna effettua analisi biologiche per l’individuazione di Enterococchi intestinali, Escherichia coli). Sarà per l’immissione diretta delle acque sorgive, sarà per l’ambiente poco abitato sarà per l’attenzione crescente che negli ultimi anni ha fatto di cittadini e associazioni ambientaliste vere e proprie sentinelle del luogo, che tra i primati di salubrità del Matese, possiamo inserire anche quello delle acque dolci del lago.
Non significa stare al sicuro, non significa essere immuni da possibili forme di inquinamento (la presenza di microplastiche in acqua, pur rilevate, è data talvolta anche dalle giacenze di rifiuti lungo le falde…), ma senza dubbio siamo al sicuro e con noi le specie animali e vegetali che lo abitano.
Diversamente per un altro bacino della Campania, Lago Patria “fuori dai limiti di legge e più precisamente giudicato come “fortemente inquinato” così come si legge nel comunicato di Legambiente; di esso infatti si conosce da tempo la difficile gestione legata alla depurazione delle acque che raccoglie.
Altri laghi campani sotto esame, quello d’Averno e il Fusaro, fortunatamente rientrati “nei limiti” rispetto agli scoraggianti risultati del 2020. È la conferma che il monitoraggio di Goletta dei Laghi sia un faro puntato con costanza sulla salute delle acque e di conseguenza su quella dei cittadini e ancor di più richiamo per la politica, gli Enti e le Istituzioni preposte a mettere in campo ogni legale strumento per la tutela di questi naturali ecosistemi.
“Anche quest’anno la fotografia che ci restituisce il monitoraggio dei quattro laghi Campani, non presenta criticità” le parole di Francesca Ferro Direttrice di Legambiente Campania. “Il lavoro di cura e tutela di questi corpi idrici deve però continuare con strumenti sempre più efficaci, come il contratto di lago previsto dalla legge regionale 5/2019. È importante mettere al centro dell’azione di tutela la collaborazione tra Enti, cittadini e associazioni, solo con un lavoro di squadra si potrà concorrere al superamento di criticità che pure esistono sui territori e alla valorizzazione e tutela di ambienti che custodiscono preziosa biodiversità”.
È tempo di Parco Nazionale. Appello alla Politica di Campania e Molise
Ma Goletta dei Laghi è anche una ulteriore riflessione, come nel caso del Matese.
I giorni dedicati al controllo delle acque del bacino appenninico sono coincisi con la terza edizione de la Traversata del Matese, un percorso a piedi che collega il Molise alla Campania realizzato da un gruppo di soci di Legambiente: obiettivo del cammino è “ribadire la necessità di completare velocemente la procedura istitutiva del Parco nazionale del Matese”, così Antonio Nicoletti responsabile nazionale Legambiente per Aree protette e biodiversità.
Un vero e proprio appello il suo ai vertici delle Regioni interessate – Molise e Campania – da cui si attende l’ultima decisione politica, mentre sul fronte delle associazioni di promozione culturale e ambientale vi è già una motivata e solida spinta positiva.
“Chiediamo ai presidenti delle Regioni Molise e Campania e al Ministro della transizione ecologica di costituire un tavolo tecnico presso la Conferenza unificata Stato, Regioni e Città per definire al più presto il processo di concertazione con i Comuni e dare il via al decreto istitutivo dell’Ente parco con le misure provvisorie di salvaguardia. Dal 2017, anno di istituzione del Parco nazionale Matese a oggi, si è solo perso tempo senza realizzare passi in avanti per la costituzione dell’area protetta e nel frattempo il massiccio del Matese ha perso occasioni e opportunità finanziarie che altri parchi nazionali istituiti hanno invece colto”.
Già diversi milioni di euro sono andati perduti per quella che in molti definiscono una studiata manovra di rallentamento. “Anche il PNRR – continua Nicoletti – dà priorità di finanziamento ai Parchi nazionali e non vogliamo perdere questa ulteriore occasione per questo il nostro impegno sarà incessante per convincere gli amministratori e le comunità locali della ineluttabilità del Parco, occasione di sviluppo locale sostenibile e garanzia per tutelare ecosistemi e rispondere efficacemente alle sfide che pone il cambiamento climatico”.