Giovanna Corsale – Il luogo che ha ascoltato il tuo primo battito e accolto il tuo primo vagito resta la tua “madre” per sempre: è lì a scrutare ogni tuo passo, a seguire ogni tuo movimento e ad aspettarti a braccia aperte ogni volta che avrai voglia di ritornarvi. Per Mario tornare a Formicola è un impulso più forte di ogni bisogno umano e più ostinato della malattia, quella sindrome di Guillame – Barré che dall’ottobre del 2014 lo costringe a bordo di una sedia a rotelle, lui che aveva vissuto sempre alla ricerca della bella vita: “Nel giro di 48 ore mi ritrovai dalle aule di un tribunale alle corsie della rianimazione, paralizzato dalla fronte in giù, con il pensiero certo che era giunta la mia fine”. (cfr. Libera la vita. Biografia di una morte apparente, pag. 23).
Il male lo paralizza nel corpo, ma non riesce a spegnere quella fiammella di speranza che per tutto il periodo del ricovero e delle cure in ospedale gli fa compagnia, rinvigorendosi sempre più. A dare forza a Mario è il sogno di poter rivedere il suo paesello e i suoi tanti amici dai quali si era congedato quando, ancora giovane, era emigrato al Nord con la sua famiglia. E quel sogno gli permette di raccogliere le pochissime energie residue e recuperare per sentirsi ancora vivo! Ed è sempre quel sogno che conduce Mario ogni estate a percorrere 750 chilometri di viaggio (la distanza che separa Istrana in provincia di Treviso, dove vive con sua sorella e sua madre, da Formicola) per riabbracciare la sua comunità.
Sabato 7 agosto a conoscere la triste e gravosa vicenda che ha sconvolto l’esistenza di Mario e dei suoi familiari sono stati in molti, riuniti nel chiostro dei Verginiani, sede del Comune di Formicola, per assistere all’evento voluto fortemente e organizzato dall’amministrazione Scirocco e dalla Pro Loco “Il Caprario”, rappresentato dalla dottoressa Rossella Palmieri. La storia di Mario è stata ripercorsa nelle sue fasi principali, attraverso un’attenta narrazione moderata dal dottor Pietro Migliucci e con la lettura di alcuni passi estrapolati dal testo autobiografico pubblicato nel 2017, il tutto contornato dalle melodie della fisarmonica del maestro Pietro Bentivenga. Presenti all’evento anche i sindaci di Castel di Sasso e Liberi, rispettivamente Antonio D’Avino e Antonio Diana, il comandante della locale Stazione dei Carabinieri Angelo D’Amico; la professoressa Elisabetta Rocereto dell’Istituto Omnicomprensivo Formicola – Liberi – Pontelatone; il dottor Andrea Stanga. Non sono mancati i saluti del sindaco Michele Scirocco agli ospiti assenti: don Alfonso Caso, parroco di Formicola, vicino spiritualmente all’autore e alla comunità; padre Raffaele Caso e il diacono Giovanni Ruotolo della comunità monastica di Maria SS. del Castello; la dottoressa Antonella Tafuri, dirigente dell’Istituto Omnicomprensivo e le dottoresse Maria Carmela Abussi e Lucia Potenza.
Il senso forte della biografia s’incarna nel titolo, precisamente nella prima parte, ossia “Libera la vita”. Può una persona, preda dell’immobilità totale, credere ancora nel valore della vita? In questo senso, Mario ci dà in consegna un messaggio cristallino, una chiamata alla speranza e alla consapevolezza che “cambiare radicalmente sentiero” è sempre possibile, basta crederci e lasciarsi accarezzare dall’amore e dalla cura di chi ci è accanto. Grazie Mario!