Home Arte e Cultura Da Caiazzo a Sondrio per conoscere la partigiana caiatina Stefania Carrese

Da Caiazzo a Sondrio per conoscere la partigiana caiatina Stefania Carrese

A Caiazzo pochi mesi fa scoprono che una delle ultime partigiane italiane è originaria di qui. Si chiama Stefania Carrese, centenaria e vive a Sondrio. Ilaria Cervo, presidente dell'Associazione Storica del Caiatino, non ci ha pensato troppo: è partita per incontrarla e "fissare" per sempre la Storia e oggi ci fa dono del suo emozionato ed emozionante diario di viaggio

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Ilaria Cervo* – Di Oriana Fallaci credo di aver letto tutto, da “Intervista con la storia” al postumo “Un cappello pieno di ciliegie”, quel viaggio tra antenati e arcavoli in cerca delle proprie radici… Lo confesso….mi sentivo un po’ “Oriana” quando ho deciso di partire per Sondrio per andare a conoscere e, magari, intervistare  “nonna Stefania”,  la Partigiana di origini caiatine, quasi centenaria! Scoprire poi, una volta arrivata destinazione, che ha una nipote di nome Oriana… vabbè, e che lo dico a fare: quei “segni” che fanno rabbrividire anche i più scettici!

Stefania Carrese ci ha accolti, me e mio marito, nel suo salottino, seduta sulla sua poltrona rossa, tra le mani un quotidiano di Sondrio…Ha quasi cento anni, nonna Stefania, ma legge ancora e lo fa senza occhiali.

Purtroppo però non è più in grado di sostenere una conversazione, né di rispondere a domande specifiche. Annuisce, sorride, ti guarda con occhi curiosi e vivaci, risponde qualcosa: è subito chiaro che devo rinunciare alla mia “intervista con la storia”. Il rammarico è tanto, cui si aggiunge l’amarezza di aver saputo di lei soltanto adesso, nonostante un po’ di anni fa si fosse già messo sulle sue tracce uno scrittore, autore del libro “Bicicletta Partigiana”! Purtroppo la sua richiesta di avere notizie su di lei rimase pressoché inevasa: colpa, anche, di una serie di errori di trascrizione del suo nome e della sua data di nascita che indussero a risolvere la ricerca del suo atto di nascita con un nulla di fatto. Per fortuna che a maggio scorso sono scattate la curiosità e la determinazione ad indagare fino in fondo, fino a ricostruirne con precisione il nome, la data e il luogo di nascita, e  scoprire che Stefania (registrata Stefana all’anagrafe) ha frequentato Caiazzo fino a vent’anni fa, che a Caiazzo ci sono i suoi parenti cui è molto legata ed è, cosa importantissima, ancora viva, prossima ai cento anni, ed abita a Sondrio, purtroppo vedova, da qualche anno, di un altro partigiano, nonché prigioniero di guerra, Piero Galimberti che ugualmente tanto avrebbe avuto da raccontare.

Insieme a nonna Stefania ci sono, appunto, la nipotina Oriana e la mamma di quest’ultima, Marina.

L’intervista alla Partigiana, ahimè, non si può fare, ma si possono “interrogare” i documenti messi a disposizione dalla famiglia e prendere appunti dei racconti fatti dalla figlia Marina.

È andata così che domenica 1 agosto il mio viaggio nella memoria ha preso forma tra le foto di tutti i documenti che le figlie, Marina e Paola Galimberti (con un gesto di estrema fiducia nei miei confronti),  mi hanno messo a disposizione e tra foto di lei, la Partigiana, che sfoglia e legge qualche pagina dell’Almanacco (gli ultimi due) o il libretto su Santo Stefano (è altamente probabile che si chiami Stefana proprio in virtù del Santo patrono di Caiazzo); parla con un filo di voce la bella Partigiana, ma si fa capire. Chiede cosa sono tutte quelle foto …poi sgrana gli occhi…indica con la mano e legge “Caiazzo”…  “Caiazzo”.. sussurra… “il paese mio!”.

Non la posso chiamare semplice emozione.
Non so come definirla…So che anche solo a scrivere queste parole ho ancora i brividi! Colpisce di questa grande donna il legame profondo con la sua terra d’origine, dove in realtà è vissuta per soli otto anni (partirono per Genova nel 1929) ma dove è tornata per tanti anni, grazie in modo particolare alla madre Angela Mondrone che mai ha dimenticato le sue radici caiatine e contadine (sì racconta di un “orto pensile” con annesso pollaio sul terrazzo del palazzo di Genova dove abitavano) e ha trasmesso questo amore per Caiazzo anche alle figlie e ai nipoti.

Di Stefania Carrese e del defunto marito Galimberti colpisce anche un altro aspetto di non poca importanza: l’umiltà. Della loro storia di partigiani e di prigionieri politici e di guerra (entrambi hanno conosciuto il carcere per ragioni legate al loro essere partigiani) avrebbero potuto farne tanta pubblicità… invece hanno sì raccontato, ma tra le mura di casa, a pochi intimi e fidati amici….Che grande onore per me essere considerata tra questi pochi intimi e fidati amici e autorizzata a raccogliere tutte le testimonianze possibili e a studiare i documenti per farne, a breve, un reportage completo da pubblicare!

Mi sento piccola piccola di fronte a questa donna che ha creduto nella libertà e ha combattuto per essa consegnandola a noi che oggi siamo qui a contemplare i suoi capelli bianchi e i suoi occhioni allegri e pieni di vita!

È giusto e doveroso ringraziare ancora una l’amica Fosca Pizzaroni, responsabile casertana di Toponomastica femminile, Archivista di Stato che mi consegnò l’elenco delle donne caiatine considerate combattenti per la Resistenza; un grande grazie al Direttivo dell’Associazione Storica del Caiatino (con un pensiero profondo rivolto alla cara Maria Altieri) nonché al Sindaco Stefano Giaquinto e a Ida Sorbo che fin dal primo momento hanno appoggiato l’idea di occuparci delle “Donne Caiatine della Resistenza” e hanno fatto il tifo per me quando ho deciso di partire e di andare a conoscere Stefania Carrese. Grazie al responsabile dell’ufficio comunale, Gaetano Chichierchia, per non essersi fermato all’errore di trascrizione e averla cercata con tenacia fino a trovarla su a Sondrio!

E ultimo, ma non ultimo, un grazie a mio marito che mi ha accompagnato in auto, macinando in tre giorni circa duemila chilometri!

Stefania Carrese aveva studiato per diventare maestra, poi la vita le ha fatto fare altro….ma chi nasce maestra, lo rimane per sempre…A fine giornata, la sera del primo agosto, mi guarda e fa: “Bene, te la sei cavata!”

Grazie Maestra Stefania…. Severa, giusta, e con uno spiccato senso dell’umorismo.
A presto.

*Presidente Associazione storica del Caiatino

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Stefana Carrese, 99 anni. È di Caiazzo una delle ultime Partigiane italiane

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