Sarà una festa di San Rocco diversa dalle altre quest’anno a Valle Agricola: la lenta ripresa dopo i mesi di lockdown e di più intensa pandemia, il ritorno di tanti compaesani residenti fuori per motivi di lavoro, ma più di tutto, il restauro della statua del Patrono appena riconsegnata alla comunità dopo un anno di lavori renderanno la ricorrenza del 16 agosto un’occasione per rivivere il clima di famiglia, di rinsaldare legami, di condividere insieme la preghiera.
I valligiani, con il parroco don Salvatore Di Chello hanno deciso che fosse giunto il tempo di recuperare e dare onore al simulacro del loro protettore, tra i santi più venerati in Italia e all’Estero, per cui i paesani hanno assunto la totale responsabilità della spesa del restauro. Il tempo di produrre la necessaria documentazione tecnica, di ottenere i permessi dalla Soprintendenza Archeologia Belle Arti Paesaggio per le Province di Caserta e Benevento e poi la consegna della statua lignea alla ditta di restauro Nova Ars di Avellino per l’attento e minuzioso lavoro che è stato necessario.
Il San Rocco di Valle Agricola (presumibilmente del XVIII secolo, in legno) è raffigurato nella tipica iconografia con abiti da pellegrino, la conchiglia sulla spalla sinistra, il bastone da viandante in argento con il gancio della scarsella per conservare l’acqua ed il cane, mentre appoggia il piede sinistro su una roccia e con la mano destra indica il bubbone della peste. Sul capo l’aureola in argento, nel petto un piccolo reliquiario con le reliquie del Santo.
A lui si affida la comunità locale da secoli, a lui affida i propositi di una vita secondo il suo esempio, a lui chiede la grazia della guarigione dalle malattie del corpo e dello spirito, dalla peste di oggi che isola e divide le persone, dalla peste che genera indifferenza e paura dell’altro, che fa guardare con sospetto il fratello, che allontana e non crea ponti di comunione.
A giugno 2020, quando la ditta di restauro Nova Ars prelevava la statua lignea questa si presentava rimaneggiata e danneggiata conseguentemente all’incuria e ad incauti interventi di restauro. Strati di polveri, finiture opacizzate, ridipinture totali con vernici inadeguate, stuccature, rigonfiamenti…alteravano il modellato e lo appesantivano.
Il nuovo San Rocco è stato alleggerito del superfluo, ripulito e dalla sua superficie sono stati recuperati le tonalità cromatiche più antiche; il legno è stato consolidato e garantito ad altri secoli di Storia.
Attraverso l’impegno della Comunità di Valle Agricola, la Diocesi di Alife-Caiazzo recupera uno dei suoi monumenti del passato, simbolo di tradizione e di manifestazione della pietà popolare. L’impegno congiunto di tutti, dell’unica famiglia nella Chiesa, consente alla Storia di proseguire il suo corso e alla fede di crescere e continuare a vivificare la vita delle persone.
Gli orari delle Messe il 16 agosto in occasione della Festa di San Rocco
8.30 – 11.00 – 18.30