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Matese, tratto in salvo un giovane astore ferito. I volontari di Matese Nostrum lo hanno custodito prima del trasferimento al CRAS di Napoli

Non è la prima volta che accade di imbattersi in rapaci feriti a causa dell'impatto su recinzioni e pali. In caso di avvistamento è necessario avvisare i Carabinieri Forestali per procedere al recupero

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Il Matese si conferma luogo di ricca biodiversità ma anche di attenzione alla sua tutela. Ieri pomeriggio, lungo le sponde del Lago, Pasquale Buonpane e Danilo Coluccio, soci dell’Associazione MateseNostrum, si sono imbattuti in un giovane Astore, rapace diffuso sul nostro appennino ma non quanto le più note poiane o i numerosi falchi.

L’intento di scattare qualche suggestiva foto ha permesso di notare il ferimento di un’ala dell’animale. Chi frequenta il Matese sa bene che non è raro imbattersi in situazioni come queste generate spesso dall’impatto dei volatili su recinzioni, pali, fili spinati talvolta con triste esito se non si ha la fortuna di un incontro con l’uomo.

La prima cosa da fare in questi casi è pensare al bene dell’animale e allertare i Carabinieri forestali così come avvenuto da parte dei soci di Matese Nostrum che, seppur con fatica, lo hanno raccolto evitando che si nascondesse tra i rami con il rischio facile di morire per mancato nutrimento, e lo hanno custodito fino all’arrivo del Pronto Soccorso veterinario che ha provveduto a trasferire il rapace al CRAS (Centro Recupero Animali Selvatici) Federico II di Napoli dove riceverà le cure mediche necessarie prima del suo reinserimento in natura.

 

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