Home Curiosità C’è una Madre che unisce i suoi figli, da Alife a Montreal

C’è una Madre che unisce i suoi figli, da Alife a Montreal

Gli alifani residenti a Montreal in Canada dopo la festa di San Sisto hanno reso omaggio alla Madonna della Grazia

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È forte il desiderio di casa per i numerosi alifani residenti a Montreal in Canada; un legame mai reciso per tutti quelli partiti anni fa dall’Italia in cerca di un futuro lavorativo, economico e sociale più stabile e sicuro su cui fondare una nuova famiglia.

Il legame è in quella antica devozione popolare che dai luoghi di origine hanno messo nei bagagli insieme a tanti dolori e molteplici speranze e trasferito con loro oltre oceano: è il caso della festa dedicata alla Madonna della Grazia, che dopo quella del patrono di Alife San Sisto, viene celebrata a Montreal nel parco e nella chiesa che i nostri italiani hanno riservato per se stessi, per quei momenti di famiglia e di condivisione coinvolgendo anche numerosi altri emigrati, di altre regioni italiane, in questa routine di ritorno e di viaggio nel passato, occasione sempre attesa per rimarcare d’inchiostro i propri dati anagrafici.

Domenica scorsa, in anticipo rispetto alla Madonna della Grazia che ad Alife verrà celebrata domenica prossima, loro hanno organizzato tutto, il passaparola, la processione, la messa e il pranzo in comune, segno di quella comunità che vuole ritrovarsi insieme e condividere…
Condivisione, sì, è una delle esperienze più intense per quanti in America cercano di ritagliarsi uno spazio per ricordare chi sono, da dove vengono, chi sono diventati e quali valori li hanno sostenuti.
Vuoi allora che la comune festa di paese (che in questo caso è di comunità) diventa, alla vecchia maniera, occasione per essere famiglia, come non accade più per noi rimasti qui, e intorno a Maria nascono le preghiere povere, spontanee, antiche…
A loro dobbiamo un “grazie” per quella perseveranza, per la semplicità, per essere ancora legati, per ricordarci (ad Alife e in ogni altro paese di questo Matese) quel seme da cui proveniamo, quell’origine che ci fa ancora oggi terra sana, di persone buone, dove i legami esistono…
E grazie a quei pochi adolescenti o ai bambini in processione, e poi in prima fila con i nonni; ormai la terza o la quarta generazione senza alcuna accento italyano, senza nessun ricordo da riscaldare nel cuore: fanno sperare, anche poco, di aver raccolto un impegno…

 

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