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Associazione Cuore Sannita. Le Mura del Monte Cila protagoniste del Seminario di Studi ad Alatri

Si è tenuto lo scorso 20 settembre il Settimo Seminario di Studi Internazionali di Alatri - Le Mura poligonali ad Alatri. Tra le relazioni presentate degna di nota quella dell'avvocato Antonio Palmieri dal titolo "Il Monte Cila. Tutela e Criticità"

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Lo scorso lunedì 20 settembre, nella Sala consiliare del comune di Alatri, presso il palazzo Conti Gentili, si è tenuta la presentazione al pubblico dell’edizione degli atti del Settimo Seminario di Studi Internazionali di Alatri- Le Mura poligonali, contestualmente alla promozione del progetto “Le Mura del mito, città con mura megalitiche dell’Italia centrale“, per candidare sei centri italiani di pregnanza storica e mitologica a Patrimonio dell’Unesco.

Ha moderato i lavori convegnistici Luca Attenni, direttore dei Musei Civici di Alatri e Lanuvio. Dopo i saluti istituzionali, è stato presentato e discusso il volume, curato dallo stesso Attenni e pubblicato da Valtrend editore, che raccoglie gli interventi di eminenti studiosi che hanno partecipato all’iniziativa tenutasi in Alatri il 29 e 30 novembre 2019, organizzata dall’Assessorato alla Cultura, con il contributo del Consiglio Regionale del Lazio. Tra le relazioni contenute nel volume particolarmente puntuale quella dell’avvocato piedimontese Antonio Palmieri, dal titolo Il Monte Cila. Tutela e criticità.

L’organizzazione del Settimo Seminario ha rappresentato il primo passo finalizzato a predisporre una richiesta congiunta di candidatura delle Mura poligonali come Patrimonio dell’Umanità. Nella piena condivisione di questo obiettivo è nata la collaborazione di alcune città del Centro Italia, accomunate dalla presenza delle antichissime mura; oltre ad Alatri, anche Amelia, Orbetello, Massa d’Albe, Pietrabbondante e San Pietro Infine.

La realizzazione dei Musei Civici e l’organizzazione di seminari di assoluto valore in un campo altamente specialistico, come quello degli studi sull’opera poligonale, certamente fungono da attrattori culturali in un’ottica di promozione e valorizzazione territoriale, che magari possa fungere da stimolo per realizzare iniziative simili in futuro e da sprone per creare un maggiore coinvolgimento associativo. La partecipazione dell’Associazione Cuore Sannita, impegnata da oltre un decennio per promuovere la conoscenza dei popoli italici preromani e dei siti dei Sanniti Pentri, rappresenta di sicuro un’opportunità di promozione e valorizzazione territoriale anche del versante campano del Matese.

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