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Matese plastic free. Lago e boschi ripuliti da 13mila kg di rifiuti, cresce il desiderio di un “nuovo” Pianeta

Trecentocinquanta i volontari che domenica 26 settembre hanno ripulito il Matese: solo un piccolo segno rispetto a tutto quello che ancora resta a deturpare l'ambiente. Prosegue la corsa di Plastic Free, associazione nata in Italia a luglio 2019, verso un Pianeta pulito. Presto una nuova raccolta a Castello del Matese

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Oltre 13mila chili di rifiuti abbandonati e recuperati nel Matese grazie a Plastic Free in occasione dell’evento in contemporanea nazionale che domenica scorsa ha visto quello matesino piazzarsi al terzo gradino del podio per numero di partecipanti: dopo i 700 di Palermo e i 400 di Pisa vengono i 350 volontari (dai bambini agli anziani) che hanno messo guanti e scarponi per dedicarsi ad una speciale bonifica delle sponde del Lago Matese e dei boschi circostanti.

Un grande gioco di squadra
Un gran risultato di squadra, merito della collaborazione tra cittadini, associazioni, Nuclei di Protezione civile ed enti locali che si sono mobilitati per un Matese pulito; a chi ha lavorato per la pulizia si aggiungono le attività di volontariato e quelle commerciali che hanno supportato logisticamente e per il ristoro tutti i presenti.
Dalle prime luci dell’alba i volontari sono stati accolti presso la casa vacanze Scarponi del Matese; lì, una volta controllate le registrazioni ed assegnato il materiale utile per la raccolta, a piccoli gruppi i partecipanti si sono messi al lavoro.

“Stiamo tentando di recuperare il fiato, stiamo dando il tempo ai nostri cuori di rallentare i battiti attualmente ancora a 1000 e cercando di realizzare che è successo davvero.
Insieme, avevamo scritto su un foglio il nostro sogno: nero su bianco, gli avevamo dato il titolo di #matesepulito” sono le parole di Angelo Massaro, referente Plastic Free Matese che insieme agli atri referenti del territorio hanno curato l’organizzazione di domenica e nei mesi passati le raccolte di rifiuti in alcuni paesi.
“Un sogno che, nella fase organizzativa, a tratti ci era sembrato forse un po’ troppo grande. E invece eccoci qui, ancora trepidanti di emozione, a dirci che oltre 350 persone al nostro fianco hanno deciso di aiutarci a realizzarlo”.

Verso un futuro consapevole e pulito
Vince il desiderio di ristabilire tra uomo e natura un giusto equilibrio, di recuperare il rispetto per l’ambiente (la casa comune) progressivamente venuto meno e che oggi ci costringe a fare i conti con inquinamenti di aria, suolo, acque, con l’alterazione della biodiversità, con il cambiamento climatico a danno della salute e del benessere collettivo.

L’atavico scempio è testimoniato nel Matese proprio dalla tipologia di rifiuti raccolti dai volontari: non solo bottiglie, lattine, buste, piccoli e grandi scarti recenti (sotto accusa il turismo estivo che porta migliaia di persone sui nostri monti) ma anche elettrodomestici, utensili da lavoro, vecchie barche, latte di combustibili, sedili di auto, sedie, tessuti, ormai consunti o ricoperti di ruggine. Posto d’onore spetta ai 90 pneumatici prelevati dai fossati, dalle siepi e chissà quanti ancora ne restano nascosti. Nel dettaglio sono stati raccolti 7mila kg di indifferenziato/vetro/altro e 6mila kg di ingombranti.

Presenti tra i volontari, a prendere atto degli ottimi risultati generati dalla raccolta, il presidente del Parco Regionale del Matese Vincenzo Girfatti, il Sindaco di San Gregorio Matese Giuseppe Mallardo, il Sindaco di Castello Matese Salvatore Montone, il Sindaco di Gioia Sannitica Peppe Gaetano con il vice sindaco Alessandro Landolfi.

Una vittoria o una sconfitta?
Una presenza la loro che unisce la comunità, cittadini e politici, di fronte ad una consapevolezza che tra queste righe poniamo come domanda e come riflessione.
Siamo di fronte ad un risultato o ad una sconfitta?
Di sicuro di fronte ad una ripresa, ad uno scatto di consapevolezza e di rimedi possibili; di fronte all’urgenza che cambiare mentalità e abitudini è importante.
Per molti dei partecipanti, increduli davanti allo spettacolo di rifiuti disseminati ovunque (e costretti in parte a lasciare dove erano) si è trattato solo di un piccolo gesto, ma un segno indicativo di come insieme si possa fare molto e si possa ricostruire.
Ma resta la preoccupazione che troppo spesso bisognerà correre ai ripari (come per l’evento di domenica) se non prendono forma una politica e una coscienza collettive che “riscrivano” il rapporto di equilibrio tra uomo e natura e l’equilibrio, ma anche il controllo programmato e continuo delle aree naturali, la facilitazione dello smaltimento dei rifiuti per i cittadini e i turisti di passaggio, ma anche la sanzione per chi continua a fare diversamente e sempre peggio.

Plastic free non termina la sua corsa verso un futuro più sano. In tutta Italia si moltiplicano gli eventi riservati alla raccolta di rifiuti, come quella in programma a breve nel comune di Castello del Matese.

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