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Alvignano. Don Biagio Mugione trucidato dai tedeschi a 29 anni, oggi l’anniversario della morte

Il 18 ottobre del 1943 don Biagio Mugione, arciprete presso la parrocchia San Sebastiano Martire, venne ucciso dai soldati tedeschi lungo la strada tra Dragoni e Alvignano

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Ricorre oggi, 18 ottobre, l’anniversario della morte di don Biagio Mugione, arciprete presso la parrocchia San Sebastiano Martire in Alvignano, rimasto vittima dei tedeschi il 18 ottobre del 1943. Il sacrificio di don Biagio riflette quello delle innumerevoli persone, tra cui bambini, giovani, donne, anziani, che rappresentano un’Italia ferita senza colpa dal conflitto bellico.

I tristi avvenimenti che hanno determinato il sacrificio di don Biagio Mugione, morto a soli 29 anni, come quello di tutti i martiri, sono sicuramente parte integrante della storia della comunità di Alvignano, ma soprattutto espressione di un dolore che fa eco all’intero Alto Casertano e alla nazione.

Chi era don Biagio Mugione
Biagio Mugione, nacque a Cardito (Na) il 24 febbraio 1914. Dalla vocazione precoce, il giovane completò il ciclo scolastico e poi gli studi teologici tra Aversa e Napoli, divenendo sacerdote il 17 Luglio del 1937. Amico di Mons. Nicola Maria Di Girolamo, vescovo di Caiazzo, fu chiamato da quest’ultimo nella sua diocesi come arciprete della Chiesa di S. Sebastiano in Alvignano, essendone venuto a mancare il parroco: qui il giovane prete diede il via ad un triennio d riorganizzazione e riforme per l’intera comunità, che ne riconobbe subito le grandi virtù cristiane. Caduta in mano alle truppe tedesche, la popolazione alvignanese subì vessazioni e violenze e fu lì che Don Biagio rivelò tutto il suo eroismo, non facendo mai mancare la sua presenza ed il suo aiuto concreto: sulla strada tra Dragoni ed Alvignano, il sacerdote finì trucidato il 18 ottobre 1943, a soli 29 anni. Oggi sia a Cardito che ad Alvignano c’è una strada a lui intitolata ed i due Comuni, uniti dal ricordo di questo grande testimone, hanno realizzato un gemellaggio nel 2014, a cent’anni dalla sua nascita. Ancora oggi è molto vivo per gli alvignanesi il ricordo del sacerdote, tra l’altro autore dell’Inno a San Ferdinando d’Aragona.

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