Giovanna Corsale – “Siamo stati due vele della stessa nave mio fratello e io”: sono queste le parole che introducono e suggellano, con tono poetico, l’ultimo lavoro di Gianni Parisi, artista poliedrico e alifano purosangue, parole che esprimono il legame con suo fratello Alessandro, scomparso a maggio scorso, che è la passione comune per l’Arte ad aver cementificato per sempre. Itinerari Culturali Alifani, questo il titolo del libro di Gianni Parisi, nasce “alcuni anni fa dall’idea di crearmi una base che mi consentisse di riassumere, con maggiore chiarezza, le numerose notizie e testimonianze esistenti nel territorio alifano”.
Il libro, edito da Edizioni Ikone, è in distribuzione gratuita presso la Parafarmacia Sant’Antonio di Alife e rappresenta la trasposizione sulla carta dell’impegno e dell’amore inestinguibili per la propria città, quelli che animano Gianni Parisi da sempre e che prendono corpo in un servizio per la collettività in termini di conoscenza, competenze e creatività e che gli hanno permesso anche di ricevere la nomina di Ispettore Onorario dei Beni Archeologici per le Province di Caserta e Benevento. “Un testo indirizzato ai cosiddetti addetti ai lavori”, così l’autore definisce la sua pubblicazione, che si presenta come una descrizione dei monumenti e luoghi simbolo della storia, dell’archeologia e della cultura di Alife, l’antica Allifae.
Le origini del nome della città che volge lo sguardo al Massiccio del Matese occupano le pagine iniziali del libro, in cui le notizie geologiche si fondono con alcuni versi di Ludovico Paterno, poeta piedimontese del XVI secolo. La descrizione prosegue con il Mausoleo Romano detto degli “Acilii Glabriones”, risalente al I sec. d. C.; l’anfiteatro Romano, tra i più antichi insieme a quelli di Capua, Villa Literno, Cuma, Pompei e Teano; l’interessante approfondimento sui Gladiatori Sanniti. Gli itinerari alifani continuano con la Villa Comunale, ubicata fuori le mura; il Criptoportico, che l’autore analizza nei suoi dettagli strutturali; il Castello, diventato rifugio per molte famiglie di sfollati dopo la Seconda Guerra Mondiale.
Il “viaggio” proposto dallo studioso Parisi non poteva escludere come tappa la cinta muraria romana, che si erge imponente all’ingresso del centro storico. Tra le pagine, corredate di foto, ampio spazio viene dato al Museo Archeologico Nazionale della Città di Alife, scrigno di reperti e tracce in prevalenza di epoca sannitica. E poi ancora l’accurata descrizione architettonica della chiesa di Santa Caterina d’Alessandria, la Biblioteca Comunale, la Cattedrale di Santa Maria Assunta e la Cripta Normanna del XII secolo, e altro ancora.
Gianni Parisi lascia ancora un contributo prezioso che possa stimolare nella comunità una sempre maggiore autoconsapevolezza, ma anche uno strumento utile per “giovani guide culturali”, come egli stesso afferma nelle Conclusioni, amalgamando sapientemente l’analisi tecnica dei monumenti con considerazioni di più ampio respiro.